Pubblicato il 29/07/2016
Giorno di riposo per eccellenza, la domenica è uno dei pochi momenti consacrati al relax. Gli impegni e i ritmi serrati della settimana appena trascorsa lasciano il passo alla tranquillità e al dolce far nulla. E se è certo che l’ozio è il padre dei vizi, è pur vero che ritagliare uno spazio per se stessi è un “peccato” che è giusto concedersi. L’insidia è, però, dietro l’angolo! Cosa mangiare, se ci sveglia troppo tardi per la colazione, ma è ancora troppo presto per l’ora di pranzo? Non occorre disperare: arriva in soccorso il brunch! Punto di incontro tra la colazione (breakfast) e il pranzo (lunch), il brunch rappresenta uno dei pasti più in voga della cucina anglosassone. Anche in Italia, sempre più spesso, si sta diffondendo la moda di provare questa sfiziosa alternativa alla colazione e al pranzo. Solitamente l’appuntamento con il brunch si rivela essere la giusta occasione per stare insieme ad amici e parenti. In abbinamento a questo ricco pasto, che permette di assaporare pietanze sia dolci che salate, è possibile bere spremute, tè, caffè, ma si può anche sorseggiare del vino. Grazie ai nostri consigli sulle associazioni vino – brunch, anche i wine lovers potranno gustarne un calice mentre mangiano muffin, croissant e frutta, comodamente seduti al tavolo di un ristorante. Uova Strapazzate. Vere protagoniste di questa “colazione tardiva”, le uova possono essere sottoposte a molteplici preparazioni: dalle tradizionali uova alla coque fino alla versione gourmet al tartufo. È inoltre, immancabile in un brunch che si rispetti, la variante delle uova strapazzate. Come coniugarle con il vino? Uno spumante brut è in grado di aggiungere un tocco di brio a questo piatto gustoso. Il Duca Brut, servito a una temperatura di 8 gradi, è perfetto per apprezzarne al meglio la resa. Cheesburger. Interpretazione del brunch domenicale riservata ai più coraggiosi, l’hamburger accompagnato da formaggio è sicuramente un pasto dal carattere deciso. Così come deciso è il vino che più si sposa con questa ricetta: il Làvico. Ottimo in abbinamento a pietanze dai sapori fragranti, un calice di questo Nerello Mascalese, frutto delle pendici dell’Etna, aiuta ad esaltare il sapore del cheesburger, senza che il suo gusto prevalga sulla pietanza. Tartare di salmone. Un piatto delicato, per veri intenditori, che racchiude tutto il sapore del mare. Per questa portata è bene scegliere dei vini bianchi, freschi e gentili, in grado di armonizzarsi con il gusto del pesce. Colomba Platino, Insolia della Tenuta Risignolo, si accorda alla perfezione, in quanto la sua freschezza e sapidità contrastano l’untuosità del salmone e ripuliscono la bocca, alleggerendo la sensazione di pesantezza al palato. Da sorseggiare rigorosamente freddo per un pasto da “alta cucina”. Piccola Pasticceria. I cultori del dessert non rinunceranno facilmente a deliziarsi con un buon dolce, neppure se si sono svegliati troppo tardi per la colazione. Il brunch si presta, infatti, a una vasta scelta di “piaceri zuccherini” tra i quali è sicuramente degna di nota la piccola pasticceria farcita con crema e frutta fresca. Ma come orientarsi per associare il giusto vino? Il principio sul quale si basa l’abbinamento è quello della concordanza, quindi è consigliabile scegliere un vino dolce, che abbia un’intensità olfattiva e una persistenza aromatica proporzionale a quella del dessert. Il Targa Riserva 1840, con il suo carattere caldo e morbido come il velluto è adatto a enfatizzare la bontà della piccola pasticceria. Ce n’è per tutti i gusti! E voi avete mai provato a rallegrare il brunch con un calice di vino?