Pubblicato il 28/07/2023
Una Sicilia rurale fa da sfondo a Vajasindi, la nostra Tenuta sull’Etna. Un luogo fuori dal tempo, dove si ha l’impressione di rimanere sospesi tra cielo e terra alle pendici del Vulcano.
Qui una Natura selvaggia definisce l’identità del paesaggio e plasma vini eccezionali. Scopriamo da quali elementi dipende la produttività della nostra Tenuta.
I Territori di Sicilia nella nostra produzione
Da sempre parliamo della Sicilia e della tipicità dei suoi territori attraverso i nostri vini.
Per riuscire a trasferire in bottiglia l’essenza di un luogo, curiamo nei dettagli ogni nostro progetto, che è frutto di accurate valutazioni. La nostra ricerca ha inizio dalla terra ed è la Natura, vera protagonista del nostro fare agronomia, che ci guida.
Vagliamo infatti i terreni naturalmente adatti alla produzione di un vitigno o, ancora meglio, le vigne predisposte alla coltivazione di un particolare tipo di uva, applicando così la zonazione, per prevenire interventi forzati sulle piante e perseguire un concetto sostenibile di agricoltura.
In territori particolarmente vocati nascono infatti le Tenute Duca di Salaparuta: tre Tenute in tre zone diverse della Sicilia. Sull’Etna troviamo la Tenuta di Vajasindi.
Vajasindi: la Tenuta selvaggia
Nel comune di Castiglione di Sicilia, nella frazione di Passopisciaro, la Tenuta di Vajasindi ci accoglie con il suo manto nero di lava. Siamo sul versante nord del Vulcano, dove incontriamo un terroir unico, introvabile altrove.
Diciamo “unico” non a caso. Non c’è in effetti altra parola che possa definire meglio questo terroir a vocazione fortemente enologica per il quale è valsa la pena affrontare tutti gli ostacoli dell’allevamento in montagna. Bruna e brulla, a causa della durezza delle rocce e della pendenza del terreno impervio, Vajasindi rappresenta una sfida. I 19 ettari complessivi della Tenuta sono destinati a produzioni molto diverse: vitigni internazionali e vitigni indigeni. Sei ettari sono infatti destinati al Pinot Nero da cui nascono Nawàri ma anche Duca Nero Brut, il Pinot Nero spumantizzato in autoclave. Il progetto sull’Etna si concretizza però anche nell’allevamento dei due vitigni autoctoni in purezza, il Carricante, che si estende per 5 ettari, e il Nerello Mascalese per altri 5 ettari della Tenuta.
Se siete appassionati di vino, saprete che i vini dell’Etna sono immediatamente riconoscibili per sfaccettature organolettiche che possono acquisire solo affondando le loro radici in questo Vulcano, per la ricchezza del suo suolo. Scopriamo con esattezza di cosa è fatto.
La geologia dei vini dell’Etna
Un terreno piroclastico senza eguali determina l’impianto varietale e l’anima di un vino Etna Doc.
Generalmente i suoli vulcanici sono caratterizzati da un elevato contenuto di ferro, fosforo, magnesio e potassio: minerali che hanno un effetto significativo sulla crescita della vite e sulla qualità dell’uva, e che conferiscono al vino un sapore minerale distintivo.
Nella Tenuta Vajasindi in particolare, i microelementi sono presenti in grandi quantità per l’elevata azione dell’Etna che, tra i vulcani più attivi ancora oggi, rinnova il suolo vulcanico a ogni eruzione. Non si tratta pertanto solo di un terreno di prodotti eruttivi accumulati, ma di un suolo che cresce in fertilità ogni volta che un’esplosione dissemina cenere e lapilli. E questo accade spesso.
La terra di Vajasindi è anche porosa, per la presenza di una grande quantità di scheletro di pomice di piccole dimensioni. Tale porosità consente alle radici delle viti di penetrare maggiormente in profondità per raggiungere le riserve d’acqua sotterranee e mantenere l’equilibrio idrico. La particolare geologia del terreno è inoltre valorizzata da un microclima etneo umido e con forti escursioni termiche, che giova alla maturazione delle uve.
Come potevamo ignorare questo paradiso enologico? Nel 2003 siamo così saliti sull’Etna, già terra di grande tradizione enoica, altro fattore che ha un peso decisivo per la riuscita di un vino. L’elemento antropico, ovvero il lavoro dell’uomo, si insinua sull’operato della natura e ha il potere di valorizzare ulteriormente una materia prima pregiata e un territorio. A Vajasindi mettiamo in pratica forme di allevamento e tecniche agronomiche ad hoc per ogni vitigno e orientate alla naturalità, col fine di potenziare il ruolo attivo della Natura nella creazione di un vino.
Ora che vi abbiamo parlato della nostra Tenuta, vi presentiamo nel dettaglio i progetti nati sull’Etna.
Tenuta di grandi vini
I vini di Vajasindi sono sintesi della forza e dell’eleganza del Vulcano.
Per la sua posizione e per le sue caratteristiche pedologiche, la Tenuta è stata scelta per le più avanguardistiche sperimentazioni. Duca di Salaparuta alleva qui il Pinot Nero, un vitigno tradizionalmente coltivato in climi più gentili, caratterizzati da forti escursioni termiche, che sull’Etna si replicano. Ma la differenza più significativa è data dalla composizione particolare del suolo, a prima vista ostile, ma in realtà ricco di componenti che donano qualità uniche al vitigno.
L’altitudine a cui si trova la Tenuta ci consente poi di ottenere risultati molto diversi in base al periodo in cui viene effettuata la vendemmia: una vendemmia precoce ci offre la freschezza delle bollicine di Duca Nero Brut, mentre una saggia maturazione polifenolica ci regala Nawàri, un Pinot Nero in purezza dall’ottima impronta varietale. Nawàri è un vino dalla struttura decisa ma dal tannino gentile e vellutato che ogni anno acquisisce nuove sfaccettature che intrigano, assieme a un’esplosiva mineralità.
Ma se l’Etna riesce ad esaltare un vitigno allevato generalmente in zone ben diverse, non sarà difficile immaginare cosa può fare con le varietà indigene.
Infatti a Vajasindi, l’azienda ha trovato le condizioni ideali per esprimere una filosofia produttiva orientata a omaggiare le varietà isolane. Ed è così che Duca di Salaparuta ha scelto due vitigni etnei, il Nerello Mascalese, una varietà coltivata in questi luoghi da tempo immemore, e il Carricante, per creare Lavico Etna Rosso e Lavico Etna Bianco. Questi vini monovarietali, nati dall’esigenza di raccontare il Vulcano, sono figli di una natura che offre loro caratteristiche e sfumature organolettiche verticali e magnetiche, pur rimanendo freschi ed eleganti.
Il Nerello Mascalese è uno dei vitigni più antichi di Sicilia. Dai filari della Tenuta vulcanica proviene un vino equilibrato e dal tannino maturo, con sfumature di vaniglia e spezie, unite a sensazioni balsamiche e, neanche a dirlo, minerali.
Dalla stessa terra nera proviene anche il Carricante che dà vita a un bianco che innamora. Lavico Etna Bianco è un vino d’inaspettata longevità e freschezza che riesce a incantare già al naso per i suoi intensi profumi tropicali e agrumati.
Avete già provato i vini della Tenuta di Vajasindi? Ognuno di essi interpreta a suo modo uno dei più straordinari territori di Sicilia: l’Etna. Li trovate su Duca.Store.