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Un viaggio sentimentale fatto di territorio, persone e visione

È una sfida passata da mano in mano, un sentimento che ha resistito ai cambiamenti e al tempo.

Un senso di appartenenza a una storia nobile, avvincente e seducente che vive
e si tramanda con la stessa sete di chi le ha dato origine.

Una storia di riscatto fatta di persone che hanno segnato il percorso di questo
grande progetto enoico che dura da 200 anni.

La Storia

1824 - 1865

Le origini

Giuseppe Alliata, Principe di Villafranca e Duca di Salaparuta, appassionato e cultore del buon vino, decide di vinificare in proprio le uve provenienti dai suoi possedimenti a Casteldaccia.
La produzione dei vini prosegue col figlio Edoardo che, grazie alle spiccate doti manageriali, trasforma la passione del padre in azienda di famiglia.

1898 - 1930

Duca Enrico

L’interesse della famiglia Alliata per Casteldaccia e i suoi vini raggiunge il culmine con il Duca Enrico, autentico maestro della moderna enologia italiana. Da Roma a New York, Duca Enrico riceve numerosi premi e, grazie a lui, l’azienda raggiunge una grande notorietà.

1946

Topazia Alliata

Ultima erede della famiglia a gestire l’azienda è Topazia Alliata, figlia di Enrico, moglie di Fosco Maraini e madre di Dacia Maraini. Con tenacia e indipendenza, Topazia sfidò gli stereotipi del suo tempo dedicandosi alla conduzione dell’azienda con passione e visione imprenditoriale.

1984 - 1987

Franco Giacosa e il Nero d’Avola

Nel 1984 Duca di Salaparuta, grazie all’enologo Franco Giacosa vinifica per la prima volta il Nero d’Avola in purezza inaugurando una nuova era dell’enologia siciliana: nasce Duca Enrico e nello stesso anno ottiene i 3 bicchieri del Gambero Rosso.

 

L’investimento sul Nero d’Avola nella tenuta di Riesi prosegue negli anni successivi con la nascita di Passo delle Mule e Triskelè.

2001

La scommessa

Nel maggio 2001 la società Illva Saronno Holding S.p.A. acquista la storica azienda di Casteldaccia. Nel 2002 vengono poi acquistate tre Tenute di grande fascino e ad alta vocazione vitivinicola.

2003

La sfida enoica sull’Etna

Nel 2003, dalla collaborazione con l’Enologo Giacomo Tachis, inizia una nuova sfida enoica sull’Etna che vede protagonista il Pinot Nero. 

2024

Presente e futuro

Nel 2024, Duca di Salaparuta compie 200 anni e celebra questo anniversario con un progetto eno-culturale che ha l’obiettivo di recuperare le radici storiche e culturali del territorio in cui è nata l’azienda. 

 

Artisti del calibro di Renato Guttuso, Mimmo Pintacuda ed Emilio Murdolo, diventano protagonisti del nuovo racconto visivo e valoriale del brand. 

terroir eno-culturale

Quello che in origine fu l’areale di produzione della prima espressione vinicola Duca di Salaparuta, nel secolo scorso è diventato un laboratorio artistico a cielo aperto, una culla creativa e culturale da cui sono nati personaggi che con la loro arte hanno portato la Sicilia e la sua bellezza nel mondo. 

 

Nell’anno in cui Duca di Salaparuta compie 200 anni, si è scelto di condividere questo importante anniversario con chi, come noi, è nato e ha creduto in questo prezioso fazzoletto di terra che ha messo insieme diverse forme artistiche e culturali.

 

Quel “saper concedersi”, che nel mondo del vino ha un ruolo fondamentale per creare l’opera d’arte enoica perfetta, è lo stesso ingrediente che rende unico un quadro, una fotografia, un cortometraggio, una poesia. 

Renato Guttuso

Mimmo Pintacuda

Emilio murdolo

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Renato Guttuso

“Dipingere è essere ispirati da ciò che si vede, e si pensa, da ciò che si scopre, può essere un tramonto un albero, un paio di scarpe vecchie o un quadro…”

Renato Guttuso, 1966

Con l’obiettivo di promuovere la cultura e la bellezza della «nostra» porzione di Sicilia, in occasione dei 200 anni di Duca di Salaparuta e del cinquantenario dalla morte di Renato Guttuso, si decide di ricordare l’intreccio fra le vite dei mondi artistici, riportando in etichetta l’opera Paesaggio dell’Aspra, in cui sono raffigurati due giovani amanti in quello che per noi è il paesaggio di casa.

 

Così, la linea dei Varietali si veste dei colori e delle pennellate di Renato Guttuso. 

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Mimmo Pintacuda

“Della fotografia di Mimmo Pintacuda mi colpiva la capacità di essere un esercizio di osservazione della realtà estraneo alla manipolazione della realtà. Quello che le sue foto mostravano era tutto vero, ma quella realtà veniva mostrata attraverso una sensibilità visiva che sfuggiva all’occhio di chiunque andasse in giro per le vie di Bagheria. Questa fu per me una scuola importantissima che ha influenzato la mia capacità di vedere le cose da regista cinematografico”

Giuseppe Tornatore

Il filone artistico-culturale del territorio diventa protagonista anche con il nuovo progetto delle Tenute. L’artista è Mimmo Pintacuda, fotografo di spicco della metà del 900, che immortala paesaggi e attimi di vita della sua Bagheria.

In più di cinquant’anni di carriera, scatta migliaia di immagini che narrano la storia sotterranea del nostro Paese – e in particolare della Sicilia – nella seconda metà del Novecento.

Le sue opere – che rappresentano ancora oggi una forte e intensa testimonianza di arte e di impegno civile dall’effetto frastornante – meritano, come scrisse Renato Guttuso, di essere conosciute, riconosciute, premiate. Nella sua lunga e incessante ricerca, che si potrebbe definire antropologica, Pintacuda sviluppa uno stile fotografico inconfondibile e questo spiccato talento gli permette di realizzare numerose mostre.

In più di cinquant’anni di carriera, scatta migliaia di immagini che narrano la storia sotterranea del nostro Paese – e in particolare della Sicilia – nella seconda metà del Novecento.

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Emilio Murdolo

“Nella tranquilla Bagheria d’inizio Novecento, inebriata dall’intenso profumo di zagara e immersa nella Conca d’Oro, germogliò una delle forme più affascinanti dell’arte figurativa siciliana: la pittura del carretto”. 

Lisa Sciortino

Si apre così il libro di Lisa Sciortino dedicato alla vita artistica di Emilio Murdolo, primo pittore di carretti siciliani e maestro di Renato Guttuso.

Protagonista dell’opera è Villa Valguarnera, residenza estiva della famiglia Alliata, nonché il luogo in cui Giuseppe Alliata Duca di Salaparuta compì il suo primo atto passionale enoico, la sua prima vinificazione. 

Così, la linea dei Varietali si veste dei colori e delle pennellate di Renato Guttuso. 

Per celebrare questa sfida enoica che nel 2024 compie 200 anni, l’opera di Emilio Murdolo che raffigura il luogo in cui tutto ebbe inizio, diventa l’immagine identitaria di una nuova espressione di Nero d’Avola che porta un nome caro all’azienda: Triskelè. 

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