La storia dei Florio è così appassionante che non ci stancheremmo mai di raccontarla. Oggi vogliamo proporvela in un modo particolare: percorreremo le tappe della loro saga intrecciandole con la nascita di 5 tra i dolci cult della pasticceria internazionale.
Per ogni dolce vi daremo i nostri migliori consigli sull’abbinamento Florio perfetto per rendere il vostro momento del dessert ancora più speciale e, se avrete voglia di realizzarlo in casa, troverete anche la ricetta!
Il bavarese e l’inizio della saga Florio
Il nome è dovuto a una bevanda bavarese a base di latte anche se in realtà le origini di questo dolce sono francesi.
Siamo nei primi anni dell’800 e nelle pasticcerie di Francia nasceva un dolce al cucchiaio destinato a conquistare i palati delle corti più prestigiose: il bavarese.
Nello stesso periodo Ignazio Florio gestiva la drogheria in via dei Materassai a Palermo e cominciava a diversificare l’attività commerciale della famiglia, costruendo il primo nucleo di quella che sarà la numerosissima flotta dei Florio ed esplorando, grazie alla tonnara dell’Arenella, l’attività di conservazione del tonno.
Qualche anno dopo, nel 1833, il nipote Vincenzo Florio ereditava le attività di Ignazio e acquistava un terreno a Marsala proprio davanti al mare, dove costruì e fondò le Cantine Florio.
Non sappiamo se Vincenzo ebbe modo nel corso della sua vita di gustare il bavarese, ma sappiamo che nelle sue cantine sarebbe stato realizzato un prodotto perfetto per accompagnarlo: Grecale. Si tratta di un moscato fresco e avvolgente, ideale per valorizzare la dolcezza di questo storico dessert, grazie al suo profumo fragrante e fruttato e ai suoi sentori di miele d’acacia e fichi secchi.
Se volete provare a realizzarlo in casa, ecco la ricetta del bavarese:
Ingredienti:
- 250 gr di latte intero
- 150 gr di zucchero
- 4 tuorli d’uovo
- 250 gr di panna fresca
- 6 fogli di gelatina
- una bacca di vaniglia
Fate ammorbidire la gelatina in acqua fredda, nel frattempo sbattete i tuorli d’uovo insieme allo zucchero, mescolando fino a ottenere una crema chiara e spumosa. Scaldate il latte con la bacca di vaniglia e portatelo a ebollizione. Spegnete il fuoco e lasciate riposare per 5 minuti prima di aggiungere, poco alla volta, il composto di uova e zucchero, mescolando con costanza. Accendete nuovamente il fuoco e continuate a mescolare con un cucchiaio. Ai primi segni del bollore, spegnete il fornello e incorporate i fogli di gelatina uno alla volta, continuando a mescolare. Montate la panna fresca e incorporatela alla crema fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versate infine la crema in coppette di vetro e fatela rassodare in frigorifero per almeno due ore. A questo punto il vostro dessert è pronto per essere servito… un calice di Grecale lo renderà ancora più goloso!
Biscotti Garibaldi
Nel 1854 Garibaldi andò a Tynemouth, in Inghilterra, per chiedere l’approvazione dei dignitari inglesi, prima di intraprendere la sua leggendaria spedizione con i Mille e, in quella occasione fu onorato con dei biscotti a base di frolla farcita con uvetta: quelli oggi conosciuti come “Biscotti Garibaldi”.
Nel frattempo in Sicilia, Vincenzo Florio sorseggiava tra le bottaie della sua cantina qualche goccia di un marsala rimasto ad affinare per lungo tempo, scoprendo così come la lentezza e i lunghi tempi di affinamento conferissero al marsala il carattere speciale destinato a conquistare il mondo e perfino lo stesso Garibaldi. Questi infatti, sbarcato qualche anno dopo a Marsala, visitò le Cantine Florio e ne rimase molto affascinato.
L’abbinamento perfetto con i biscotti Garibaldi non può quindi che essere uno tra i più versatili dei marsala: VecchioFlorio, ideale per accompagnare questi biscotti friabili con i suoi sentori di mandorle amare e uva passa, uniti alle note di spezie e di vaniglia. Un grande classico per una pausa davvero irresistibile!
Ecco come fare per prepararli in casa:
Ingredienti
- 150 g di farina
- 100 g di burro
- 50 g di zucchero a velo
- 3 tuorli sodi
- la buccia di un limone
- 1 pizzico di sale
- 60 g di uva passa
- confettura di albicocche
Cominciate la preparazione della frolla ovis mollis, il cui impasto prevede l’utilizzo di uova sode, mischiando la farina setacciata con il burro freddo tagliato a cubetti e lo zucchero. Aggiungete i tuorli sodi, la buccia di limone e il sale, e impastate fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo da lasciare riposare in frigorifero per un’ora. Dividete il panetto in due parti uguali e stendete ognuna con il mattarello a uno spessore di 3-4 mm. Preriscaldate il forno a 180° e spalmate sulla prima sfoglia uno strato sottile di confettura e cospargete di uvetta, coprite con la seconda sfoglia e schiacciate leggermente con il mattarello. Tagliate l’impasto in lunghe strisce, trasferite il tutto su una teglia, spennellate con l’uovo e spolverate di zucchero a velo. Infine infornate per circa 12-13 minuti.
Il dolce è pronto, gustarlo con VecchioFlorio sarà un’esperienza unica!
Montblanc
I salotti della Palermo nobiliare del periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900 erano animati dalla coppia del momento: Don Ignazio Florio, nipote di Vincenzo, e l’affascinante Francesca Jacona di San Giuliano, meglio conosciuta come Donna Franca. Brillante e intelligente, la Regina di Palermo ravvivava la vita culturale della città, ospitando ai suoi sontuosi pranzi le famiglie più illustri e i più grandi artisti dell’epoca.
Sempre attenta alle ultime tendenze e mode, non ci stupirebbe sapere che Donna Franca servisse ai suoi ospiti la novità dolciaria piemontese del tempo: il Montablanc.
Come gustare questo peccato di gola così aristocratico? L’abbinamento perfetto è con Oltre Cento, il marsala che offre al palato struttura e freschezza allo stesso tempo, e che con le sue note esotiche di liquirizia e vaniglia, è capace di trasformare quello del dessert in un preziosissimo momento gourmet.
Vi va di proporlo anche nei vostri salotti? Ecco come fare!
Ingredienti
- 600 gr di marroni
- 600 ml di latte
- 100 gr di zucchero
- 2 ml di estratto di vaniglia (o 1 bustina di vanillina)
- 2 cucchiai di rum
- 20 gr di cacao amaro
- 200 ml di panna da montare
- 20 gr di zucchero a velo
Per prepararlo lavate i marroni e incidetene la buccia prima di metterle a bollire per almeno 20 minuti. Una volta lessati, aspettate che si raffreddino per cominciare a sbucciarli. È ora di cuocerli con il latte, lo zucchero e la vaniglia per almeno 30 minuti. Dopo averli cotti, passateli nello schiacciapatate e raccogliete la purea in una ciotola. Aggiungete il cacao e il rum, e disponete la purea su un piatto a formare una montagna. Montate la panna con lo zucchero e una volta ben ferma, decorate con ciuffetti il vostro Montblanc. Infine, spolverizzate con zucchero a velo e cacao amaro.
Pronti per raggiungere la vetta del gusto con Montblanc e Oltre Cento?
Zuppa Inglese
L’Inghilterra in realtà c’entra poco, mentre Marche, Toscana ed Emilia Romagna se ne contendono l’origine. Si dice che una prima versione della zuppa inglese risalga addirittura al 1700, ma è negli anni’40 del Novecento che questo dolce viene riproposto con successo, a risollevare gli animi di un’Italia provata dal fascismo e dalla Seconda Guerra mondiale. Anche le Cantine furono gravemente danneggiate a causa dei bombardamenti, prima di intraprendere un lento processo di ricostruzione.
Ed è del 1941 il millesimato più prezioso di marsala, una piccola e rara partita che fu salvata dai bombardamenti del 1943.
In quegli anni Ignazio Florio e Donna Franca si trasferirono a Roma dopo aver venduto l’azienda vinicola. È l’inizio del declino economico della famiglia Florio, ma il loro mito è ancora vivo e ben presente nell’eredità artistica e culturale che la famiglia ha lasciato in Sicilia.
Per accompagnare un dolce così iconico non potevamo che scegliere un marsala altrettanto simbolico: Donna Franca, dal gusto avvolgente, caldo e vellutato ed elegante come la donna di cui porta il nome. Il suo fondo vanigliato e i suoi netti sentori di spezie e frutta candita vi conquisterà definitivamente.
Curiosi di provare la zuppa inglese in casa?
Ingredienti
- 400 g di savoiardi
- 1 litro di latte
- 200 g di zucchero
- 8 tuorli di uovo
- 100 g di cacao amaro
- 60 gr di farina
- 1 limone
- liquore Alchermes q. b.
Mescolate 4 tuorli di uovo con metà dello zucchero e con la farina, aggiungete mezzo litro di latte aromatizzato con la scorza di limone e portate il tutto a ebollizione mescolando. Con lo zucchero, la farina, il latte e le uova rimaste replicate il procedimento aggiungendo stavolta il cacao, per ottenere la variante della crema pasticcera. In una pirofila, formate uno strato di savoiardi inzuppati di alchermes e copritelo con la prima crema pasticcera, poi un secondo strato, da coprire stavolta con la crema al cacao. Procedete fino ad esaurimento degli ingredienti. Conservate in frigo per almeno mezza giornata, prima di gustarlo al meglio sorseggiando Donna Franca.
Tiramisù
Negli anni ‘70, mentre alle Cantine Florio affinavano le prime produzioni di marsala che sarebbero diventate poi Baglio Florio, Terre Arse e Targa Riserva, in Italia nasceva il tiramisù, il dessert italiano più conosciuto e apprezzato al mondo, tanto che a oggi tiramisù è la quinta parola italiana più conosciuta all’estero!
Il dolce deriverebbe da un’antica preparazione popolare veneta della città di Treviso, cioè lo sbatudin, un dolce a base di tuorlo d’uovo montato con lo zucchero, ma la versione che conosciamo oggi, sempre originaria di Treviso, è del ristorante Alle Beccherie. È qui che viene proposto per la prima volta il tiramesù. Se sulle origini vi è qualche incertezza, sull’abbinamento non abbiamo dubbi: il migliore abbinamento è con il Passito di Pantelleria, così intensamente aromatico ed eccellente per i momenti più dolci.
Realizzare il tiramisù è piuttosto semplice, ecco come fare:
Ingredienti:
- 300 g di Savoiardi
- 220 g di uova (circa 4 medie)
- 500 g di mascarpone
- 100 g di zucchero
- almeno 300 g di caffè della moka (zuccherato a piacere)
- cacao amaro in polvere per la superficie q.b.
Separate gli albumi dai tuorli. Poi montate i tuorli con le fruste elettriche, versando solo metà dose di zucchero. Non appena il composto sarà diventato chiaro e spumoso, con le fruste ancora in funzione, potrete aggiungere il mascarpone, poco alla volta. Tenete la crema da parte e passate a montare gli albumi versando lentamente il restante zucchero. Unite gli albumi ai tuorli e lo zucchero e mescolate energicamente con una spatola. Una volta pronta, distribuite la crema in una generosa cucchiaiata di una pirofila. Poi inzuppate per pochi secondi i savoiardi nel caffè e distribuiteli sulla crema. Proseguite alternando strati di savoiardi e crema e alla fine spolverizzate col cacao.
Il tiramisù è pronto da gustare e siamo pronti a scommettere che con il Passito di Pantelleria diventerà ancora più speciale.
Allora, qual è il vostro dolce cult? Qualunque esso sia, c’è un prodotto Florio pronto a completarlo per regalarvi un’esperienza di gusto.
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