In un mercato in fermento, le preferenze dei wine lover confermano alcuni trend dell’anno appena passato, assieme ad altre novità da tenere d’occhio. Siete curiosi di conoscere quali sono le 5 tendenze nel mondo del vino per il 2022?

 

 1. Vini sempre più sostenibili

La sostenibilità si riconferma il trend più importante anche nell’anno appena iniziato e la sfida centrale per il comparto vitivinicolo. Soprattutto i più giovani cercano nel calice non solo un’esperienza piacevole ma anche un’ispirazione green e responsabile.

Per i produttori abbracciare una politica sostenibile è diventata una priorità, sia dal punto di vista agronomico che da quello produttivo. Sempre più apprezzate, infatti, sono quelle cantine che sviluppano cicli interni di sostenibilità e puntano sul risparmio di energia e di materie prime e sull’impiego di materiali riciclati per il confezionamento e il packaging.

 

Duca di Salaparuta ha da anni intrapreso un percorso di sostenibilità improntato sulle scelte dei territori naturalmente più adatti alla coltivazione dei suoi vitigni, preservando così la pianta e la terra da forzature agronomiche, e sull’impiego di energia rinnovabile, guadagnata dai più di 1.100 pannelli fotovoltaici installati alle Cantine Duca di Salaparuta & Corvo di Casteldaccia, che determinano una notevole riduzione nella produzione di CO2. Inoltre sono stati implementati dei sistemi di lavaggio degli impianti che consentono una gestione ottimale delle acque attraverso il loro recupero, per ottimizzare i consumi e minimizzare le perdite, abbattendo così l’impatto ambientale.

 

Ma andiamo al packaging, fattore che interessa sempre di più ai wine lover che di un vino apprezzano non solo il sapore o il profumo, ma anche il confezionamento eco-friendly. Duca di Salaparuta lavora da anni alla riduzione della grammatura delle bottiglie e al riciclo. Un esempio di questa filosofia è la Linea Irmàna di Corvo, vini nati nel segno della sostenibilità fin dalla vigna, dove le uve vengono raccolte rigorosamente a mano, e poi nei processi produttivi e nell’imballaggio. Quest’ultimo è ottenuto attraverso l’utilizzo di materiali di recupero per l’etichetta (con carta proveniente da filiere certificate FSC) e per la bottiglia, e di tappi ricavati da biomasse riciclabili al 100%.

 

Proprio l’attenzione al Territorio e l’impegno profuso negli anni in tutela della sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica, è valso a Duca di Salaparuta le certificazioni VIVA ed Equalitas.

 

Per sapere di più sull’attenzione del Gruppo Duca di Salaparuta per le buone pratiche di lavorazioni, ambientali e sociali vi invitiamo ad approfondire sul sito alla sezione Sostenibilità.

 

2. Vini dalla gradazione alcolica bassa

Se fino a qualche anno fa una gradazione più alta era interpretata come un segno di qualità dei vini, oggi si assiste a un’inversione di marcia, soprattutto tra la generazione Z e i Millennials.

Una tendenza 2022 sarà infatti quella di prediligere vini dalla gradazione alcolica bassa, orientamento probabilmente dovuto a un’attenzione crescente al salutismo, di cui la cura dell’alimentazione rappresenta l’aspetto principale, e a un bere più responsabile.

Viene definito “a bassa gradazione” un vino il cui grado alcolico è inferiore ai 12°, proprio come alcuni tra i vini Corvo ad esempio.

Tra i più agili nel consumo, non solo per gradazione ma anche per personalità e piacevolezza, troviamo ad esempio Corvo Bianco, classico quotidiano per la sua versatilità e freschezza, e Glicine Rosa, un brioso e aromatico rosato ideale da gustare in un momento di relax.

Se cercate un vino da gustare in modo spensierato, questi sono sicuramente i vini più adatti per voi.

 

3. Bollicine e rosati tra i protagonisti

Cresce la passione per le bollicine. Questo trend sancisce il 2022 come l’anno di Duca Nero. Questo Pinot Nero, con le sue uve raccolte a maturazione “precoce” e spumantizzate con metodo charmat, si inserisce perfettamente nel trend delle bollicine. La terra vulcanica della Tenuta di Vajasindi, unica per composizione e ricca di microelementi, dona particolarità al vitigno, che sulle pendici dell’Etna si trova a proprio agio grazie all’altitudine e al clima freddo e secco, e che qui si distingue per una spiccata mineralità unica nel suo genere. Ideale per un aperitivo o anche per accompagnare un pasto leggero, questo Pinot Nero si presta naturalmente a un momento in compagnia.

 

Continua anche il successo dei rosati, che si riconfermano protagonisti tra le preferenze dei consumatori nel 2022. Se volete conoscere meglio questi vini vi consigliamo di leggere questo l’articolo Tutto ciò che c’è da sapere sui rosati e come abbinarli. Se invece volete provare subito la briosità di un rosato nel calice, vi consigliamo di degustare Duca Rosé, spumante vivace prodotto con metodo charmat da uve Frappato, che incarna appieno i nuovi trend e offre la wine experience perfetta del nuovo anno.

 

4. Premiumizzazione dei consumi

Nel 2021, anche a causa delle trasformazioni dei consumi determinati dalla pandemia, abbiamo visto una crescita nell’interesse per prodotti food & drink di qualità superiore. Questa premiumizzazione dei consumi investe anche il mondo del vino ed ecco perché una delle tendenze enologiche del 2022 è proprio la ricerca di prodotti top-quality che possano soddisfare le esigenze di un utente sempre più esperto e sempre più esigente, disposto a investimenti di spesa maggiori per vivere un’esperienza sensoriale di livello superiore.

 

Se volete regalarvi un gioiello dell’enologia internazionale, lasciatevi conquistare da Duca Enrico, Nero d’Avola in purezza prodotto per la prima volta nel 1984, oggi una vera icona per i wine lover di tutto il mondo. Su Duca.Store trovate perfino l’annata del 1985, per gustarne tutta la ricchezza e la complessità, oggi ancora più possenti.

Oppure vi suggeriamo di concedervi a Donna Franca o Baglio Florio, marsala pluripremiati da degustare quando si desidera godere di un momento speciale e raffinato. Perfetti per appagare il palato e la mente dei wine lover più esigenti.

 

5. Incremento degli acquisti online

Trend in ascesa ormai da diversi anni, quello degli acquisti di vino online arriverà nel 2022 a un’ulteriore maturazione.

La fiducia dei consumatori (anche di quelli più scettici negli anni passati) verso canali di vendita digitali sembra essersi ormai consolidata, soprattutto per gli acquisti di fascia medio-alta e per quei vini difficilmente reperibili nelle enoteche sul proprio territorio.

 

Duca.Store è ormai un punto di riferimento per i wine lover alla ricerca di qualità, sostenibilità e innovazione e sono sempre di più gli utenti che, avendo fatto una buona esperienza, tornano ad acquistare non solo i vini del gruppo Duca di Salaparuta, ma anche Champagne Lanson, i vini toscani Caparzo, Borgo Scopeto e Doga delle Clavule e l’autentico Irish Whiskey The Busker, partner che hanno trovato un canale di vendita privilegiato ed efficace all’interno del Duca Store e continuano a conquistare i più curiosi.

 

Pronti per assaporare i vini di tendenza del 2022?

Rilassarsi sulla poltrona in compagnia di un libro, concedersi una coccola dolce, assaporare delle sfiziosità insieme ai propri amici nel tepore della propria casa: anche la stagione più fredda, se vissuta con stile, può regalarci momenti di piacere!

Accomodatevi, stiamo per darvi i nostri migliori consigli su come trasformare un momento in casa in una straordinaria esperienza grazie alla scelta giusta da mettere nel calice.

 

Un libro in compagnia di Aegusa  

Non solo d’estate sotto l’ombrellone, le letture migliori si fanno anche in inverno. Qualcuno preferisce leggere seduto alla propria scrivania, altri magari hanno una poltrona del cuore. Qualunque sia la vostra posizione preferita per leggere, assicuratevi di avere accanto un prezioso calice di Aegusa, da assaporare tra una pagina e l’altra.

Questo Marsala pregiato, dal colore ambrato e dal profumo di spezie e frutta candita, trascorre 14 anni in antichi carati e continua a evolversi in bottiglia per acquisire nuove sfumature di colore, profumo e sapore.

Aegusa, rara Riserva prodotta solo con la migliore annata del decennio, sfida lo scorrere del tempo e acquista valore oltre ogni limite temporale, proprio come fa un grande classico della letteratura. Allora perché non approfittare della giornata fredda per avventurarsi nella lettura di quel volume che rimandate da sempre?

Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust potrebbe essere il titolo più adatto per chi volesse dedicarsi a lunghe e concentrate sessioni di lettura, mentre Aegusa, con i suoi sentori di noce moscata, chiodi di garofano e cacao e la sua lieve sfumatura di tabacco vi daranno la sensazione di ritrovarlo, il tempo perduto, finalmente tutto per voi!

Se preferite invece una lettura più breve e leggera, Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde può essere la scelta migliore: in fondo anche voi, come il giovane Dorian e il suo amico Lord Henry Wotton, amate circondarvi di bellezza e concedervi nuovi piaceri. Il calice di Aegusa che sorseggiate tra una pagina e l’altra ne è decisamente la prova.

 

Uno sfizioso aperitivo con i Marsala Gourmet 

Chi pensa che i Marsala siano solo vini da meditazione forse non conosce ancora la linea di Marsala Gourmet Florio.

Si tratta di Marsala molto versatili che, abbinati con materie prime di qualità, offrono un’esperienza gourmet fuori dal comune.

Se fuori piove e non avete nessuna voglia di avventurarvi nel traffico cittadino, potete concedervi una coccola davvero esclusiva in casa scegliendo Terre Arse e Targa per realizzare il vostro aperitivo gourmet.

Per farlo occorrono pochi semplici ingredienti, ma assicuratevi che siano di una qualità all’altezza dei loro abbinamenti enologici.

Un buon carpaccio di tonno affumicato con salsa alle arance di Ribera o una selezione di formaggi erborinati, come il Blu o il Basajo, sono la scelta ottimale se accompagnati con Terre Arse, Marsala raffinato ed eclettico perfetto anche con gli abbinamenti più difficili.

Se invece amate gusti più esotici, potete optare per delle tartine alla mousse di avocado e gambero rosso di Mazara, da accompagnare con Targa, Marsala Florio pluripremiato per la sua eleganza, ottenuta grazie a una accurata selezione delle uve Grillo e a un affinamento di almeno 7 anni in botti di rovere di Slavonia.

Se scegliete Terre Arse o Targa l’effetto gourmet è assicurato, ma attenzione alla temperatura di servizio: se serviti come aperitivo, non deve superare i 10 gradi.

 

Una golosa pausa con Oltre Cento

Siete rientrati stanchi dall’ufficio o avete passato un’intensa giornata in casa, tra impegni familiari e incombenze domestiche. Bene, chiudete gli occhi e immaginate per un momento cosa potrebbe tirarvi su: esatto, il cioccolato.

Una pausa golosa è un ottimo antidoto alla malinconia di una giornata fredda, eccovi quindi qualche consiglio su come impreziosirla ulteriormente grazie al giusto abbinamento: Oltre Cento.

Questo Marsala dal gusto caldo e rotondo, ha un armonico fondo di frutta secca e uvetta che lo rende perfetto per accompagnare i dessert più svariati, dal tortino al cioccolato con cuore fondente alla bavarese di mandorle e miele, ai fichi secchi mandorlati farciti al cioccolato.

Se invece volete lasciarvi andare a un peccato di gola più aristocratico, potete scegliere uno dei dolci più cult della storia della pasticceria, il Montblanc. In questo post vi mostriamo come realizzarlo, per vivere un dolce momento gourmet in compagnia di Oltre Cento.

Avete l’acquolina in bocca? Ne avete tutte le ragioni, questi dolci sono davvero irresistibili.

 

Un libro in compagnia di Aegusa per un relax raffinato, degli aperitivi sfiziosi con Terre Arse e Targa o un dolce piacere con Oltre Cento, scegliete quale coccola volete concedervi oggi, con i Marsala Florio ce n’è davvero per tutti i gusti.

Tradizionale, innovativo, eco-friendly… Ognuno festeggia il momento più magico dell’anno a modo suo, approfittando di questa gioiosa occasione per esprimere la propria personalità negli addobbi e nel menu. La cosa interessante è che c’è sempre un vino perfetto e, a Natale, non può che essere un rosso!

 

I vini rossi, infatti, esattamente come il colore simbolo del Natale, sono in grado di evocare immediatamente l’atmosfera calda e accogliente delle feste e sono pronti a scaldarci il cuore nei bei momenti da trascorrere in compagnia delle persone più speciali.

Scoprite con noi quali sono i rossi Duca di Salaparuta e Corvo di questo Natale 2021 che meglio si prestano al vostro modo di vivere il Natale.

 

1. Passo delle Mule per un caloroso Natale in famiglia

Se per voi il Natale è la festa per celebrare la famiglia e le tradizioni, con i giochi da tavola insieme ai parenti e i classici film da guardare tutti insieme davanti al camino, anche i pranzi di Natale passeranno all’insegna della tradizione. Tortellini in brodo, lasagne, abbacchio, cappone e baccalà non mancheranno di certo nel vostro menu.

Il calore di una tavola così tradizionale richiama subito l’abbraccio avvolgente e morbido di Passo delle Mule.

Questo Nero d’Avola in purezza Duca di Salaparuta dal bouquet ampio e complesso, fruttato di marasca e lampone e variamente speziato, è il risultato di una maturazione in legno di quercia lunga almeno dieci mesi e di un prolungato affinamento in bottiglia. Con il suo sapore ricco e incredibilmente vellutato, Passo delle Mule vi conquisterà e diventerà di certo il rosso preferito di questo Natale e dei prossimi.

 

2. Irmàna Nero D’Avola per un Natale green

Non solo il verde è tornato di moda come colore per gli addobbi natalizi, ma è soprattutto la sostenibilità a essere obiettivo sempre più comune per le prossime feste di fine anno, che si stimano essere ancora più green di quelle degli anni passati. Se al posto della carta regalo optate per involucri furoshiki oppure per confezioni fai-da-te all’insegna del riciclo, e per il pranzo preferite puntare più sulla qualità che sulla quantità, evitando così gli sprechi, allora il rosso perfetto per il vostro Natale ecosostenibile è Irmàna Nero d’Avola.

Da sole uve raccolte a mano e da una cura paziente per la terra e per la vigna nasce questo rosso Corvo. La forte attenzione alla sostenibilità ambientale e agronomica, unite a una conoscenza profonda del vitigno siciliano porteranno sulle vostre tavole un vino dal gusto ampio e ricco di struttura, che si completa con una nota piacevolmente fresca al palato.

Come tutti i vini della Linea, anche Irmàna Nero d’Avola è espressione di sostenibilità ambientale già nel packaging, ottenuto grazie all’utilizzo di materiali di recupero per l’etichetta e il vetro e di tappi riciclabili al 100%, che racconta con eleganza un mondo fatto di cielo, di sole e di vento.

 

3. Natale chic con Duca Enrico

Se invece avete un gusto moderno che premia la sobrietà non a discapito dell’eleganza, e non siete disposti a rinunciarci neanche a tavola per Natale, sceglierete probabilmente piatti dagli ingredienti ricercati, per un pranzo gourmet.

Esiste un rosso perfetto per una tavola così preziosa ed è Duca Enrico, il Nero d’Avola più nobile e uno dei vini simbolo dell’enologia italiana e internazionale. Figlio di un’idea moderna di enologia, Duca Enrico è stato il primo Nero d’Avola vinificato in purezza nel 1984 e ha aperto la strada a un nuovo modo di pensare il vino in Sicilia.

Si tratta di un vino dalla personalità eccezionale che unisce eleganza e profumi sontuosi che si sviluppano in un palato inaspettatamente fresco. Con Duca Enrico porterete in tavola un vino dal fascino aristocratico e tutta la ricercatezza a cui si ispira il vostro Natale.

4. Un Natale giovane con Corvo Rosso

Per voi la regola “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” non vale e preferite celebrare il Natale in compagnia degli amici vicini e lontani riuniti per le feste. Allora molto probabilmente opterete per una tavola più easy e meno tradizionalista, magari ispirata a ricette esotiche. In questo caso Corvo Rosso è il vino più adatto a voi!

Proprio per la sua capacità di dimostrarsi sempre moderno nonostante sia il classico rosso delle tavole degli italiani, questo vino Corvo è uno dei più amati dai wine lover. La sua qualità è garantita da attenti controlli in vigna e in raccolta, che permettono di ridurre al minimo gli interventi sulle uve e di preservare le caratteristiche naturali dei vitigni.

Con la sua personalità intensa ma versatile e il suo gusto pieno e persistente, Corvo Rosso è ideale per accompagnare le ricette più fantasiose e per creare subito un clima piacevole e armonioso. È la scelta perfetta per il vostro Natale giovane in compagnia degli amici!

 

5. Un Natale fuori dal comune con Nawàri

Anche un Natale in famiglia può essere reso unico dalla giusta atmosfera e da un’etichetta sorprendente!

Se l’intento è quello di stupire i vostri ospiti, invece delle lasagne scegliete cannelloni porri e taleggio o arricchite gli involtini di vitello con prugne, provola e cipolline glassate. Insomma, il nostro consiglio è quello di usare un po’ di creatività staccandosi dalla tradizione per innovare con stile, portando in tavola piatti che sorprenderanno i vostri invitati. Per un Natale sorprendentemente insolito il vino ideale è Nawàri, un rosso decisamente fuori dal comune.

Quando gusterete un Pinot Nero in purezza di grande eleganza come Nawàri rimarrete sorpresi per la sua personalità così intensa, dalla struttura decisa e l’elegante freschezza al palato, accompagnata da sentori di piccoli frutti rossi maturi e note di vaniglia al naso. Il suo tannino è evidente ma garbato, ereditato grazie alle particolari caratteristiche del terreno vulcanico della Tenuta di Vajasindi, dove Il Pinot Nero ha trovato nuova casa e inedite sfumature espressive. La sua equilibrata acidità rende l’assaggio sensazionale.

Questo Pinot Nero dell’Etna appassionerà i compagni delle vostre feste e ogni wine lover curioso di provare qualcosa di originale.

 

E voi che Natale siete? Per fortuna c’è un rosso Duca di Salaparuta o Corvo adatto a qualsiasi tipo di Natale decidiate di ispirarvi. Buone feste!

Il momento più magico dell’anno è arrivato e non vediamo l’ora di celebrarlo insieme alle persone più care.

Con la giusta atmosfera e un po’ di creatività potrete rendere questo Natale 2021 davvero indimenticabile, ecco allora alcuni consigli per aperitivi e golosi dessert formato Florio. Pronti per scoprirli?

 

1. Panettone salato con acciughe, pomodorini confit e burrata in abbinamento a Terre Arse

Non c’è Natale senza panettone, se volete stupire i vostri ospiti proponete la versione salata di questo classico delle Feste. Con pochi e semplici ingredienti potrete realizzare un aperitivo davvero di grande effetto.

Ingredienti:

1 panettone gastronomico

  • 250 g di pomodorini di Pachino
  • Scorza di 1 limone
  • Scorza di 1 arancia
  • 250 g di burrata
  • 15 alici
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale
  • 10 g zucchero
  • 250 g di burrata
  • Basilico
  • Timo
  • 200 g di burro

Preparazione:

Tagliate il panettone orizzontalmente in 9 fette e cominciate a preparare la farcitura per guarnirle iniziando dai pomodorini confit.

Per prepararli foderate una teglia con della carta da forno e adagiatevi i pomodorini tagliati a metà, con la parte tagliata rivolta verso l’alto. Condite i pomodorini con sale e zucchero e aromatizzateli con scorze di limone e di arancia grattugiate. Infornate poi i pomodorini a 80° per circa 3 ore.

Nel frattempo fate ammorbidire il burro e montatelo con una frusta. Una volta pronto, guarnite il primo strato di panettone.

Aggiungete uno strato di burrata, i pomodorini confit e qualche fogliolina di basilico.

Coprite con due fette di panettone, poi aggiungete il burro e completate con le alici e il timo e aggiungete ancora altre due fette di panettone. Ripetete la guarnizione sulle restanti fette di panettone fino a disporre in cima la calotta. Il vostro aperitivo è pronto per essere portato in tavola e gustato.

Un consiglio per l’abbinamento giusto? Con Terre Arse andate sul sicuro: questo raffinato Marsala Vergine è caratterizzato da grande versatilità ed è perfetto per un aperitivo gourmet.

 

 2. Bicchierini con crema di Roquefort e pere in abbinamento a Donna Franca

Questo antipasto è molto semplice da realizzare ma così sfizioso che vi conquisterà!

Ingredienti:

  • 100 g di Roquefort
  • 200 g di ricotta
  • 2 pere
  • 3 cucchiai di panna
  • Burro
  • Mandorle
  • Pepe

Preparazione:

Sbucciate le pere, tagliate la polpa in cubetti e fateli saltare in padella con un po’ di burro.

Aggiungete del pepe e lasciate cuocere per qualche minuto, spegnete poi il fuoco e tenete da parte.

Frullate in un mixer il Roquefort con la ricotta e la panna finché non avrete ottenuto un impasto omogeneo.

Potete ora comporre i vostri bicchierini: inserite sul fondo una dadolata di pere, versatevi sopra la crema di Roquefort e guarnite infine con delle scaglie di mandorle tostate.

Pronti per il vostro aperitivo di Natale? Non perdete l’occasione di gustarlo in abbinamento a un blend di Marsala elegante ed avvolgente: Donna Franca.

Il suo gusto caldo accompagnerà perfettamente il vostro aperitivo di Natale regalandovi un momento di vero piacere.

3. Panettone dolce in abbinamento a Targa

L’avete gustato nella sua forma tradizionale o farcito nei modi più originali, ma probabilmente non l’avete mai fatto in casa! E allora perché non provarci? Mettete alla prova le vostre abilità culinarie con un panettone home made che riempirà la vostra casa del profumo tipico del Natale.

Ingredienti:

Per il poolish

  • 80 g di farina manitoba
  • 15 g di lievito di birra fresco o 6 gr di lievito secco di birra
  • 50 ml di acqua tiepida

Per l’aroma di panettone

  • 20 ml di acqua
  • Scorza di 1 arancia
  • Scorza di 1 limone
  • 20 g di miele
  • 1 baccello di vaniglia
  • 20 g di zucchero
  • 20 g di glucosio

Per il primo impasto

  • 160 g di farina manitoba + 100 g di poolish
  • 180 ml di acqua tiepida
  • 100 g di farina 00
  • 100 g di burro
  • 100 g di zucchero
  • 2 tuorli d’uovo

Per il secondo impasto

  • 50 g di farina manitoba
  • 30 g di farina 00
  • 2 tuorli d’uovo
  • 50 g di zucchero
  • 25 g di burro
  • 1 cucchiaino di sale
  • 150 g di uva passa
  • 40 g di arancia candita a cubetti
  • 40 g di cedro candito a cubetti

Per la guarnizione

  • 20 g di burro
  • zucchero a velo

Preparazione:

Per fare in casa il panettone di Natale dovrete iniziare con la preparazione del poolish, ossia il lievitino che dà forza al panettone durante le lievitazioni. Il poolish deve essere preparato la sera prima, sciogliendo il lievito nell’acqua e impastandolo con la farina fino a formare una palla di impasto.

Lavorate l’impasto con le mani e fatelo lievitare una notte dentro una ciotola ricoperta di pellicola.

Per dare al vostro panettone il suo inconfondibile sapore, passate alla preparazione dell’aroma: grattugiate la scorza di 1 arancia e la scorza di 1 limone e tenetele da parte. Versate in un pentolino l’acqua e lo zucchero e cuocete a fuoco basso fino ad ottenere uno sciroppo. Versate nello sciroppo ancora caldo le scorze degli agrumi grattugiate, la vaniglia, il miele e il glucosio, mescolando il tutto. Trasferite in un mixer il composto e tritatelo, prima di lasciarlo raffreddare.

Passate ora alla preparazione del primo impasto, da avviare non appena il poolish sarà lievitato e collassato.

Prelevatene 100 g e impastate con l’acqua utilizzando la planetaria alla velocità minima. Aggiungete la farina manitoba e la farina 00 setacciate insieme e continuate a impastare.

Aggiungete a questo punto i tuorli uno alla volta e, a seguire, lo zucchero e il burro. Cercate di non avere fretta e di seguire tutti i passaggi gradualmente, finché la pasta non si staccherà dalle pareti dalla planetaria senza problemi. A questo punto potete coprire la ciotola con un panno umido e fare lievitare per almeno 4 ore in un luogo riparato. La lievitazione avrà termine non appena l’impasto avrà triplicato il suo volume.

In attesa che finisca la lievitazione, potete procedere con il secondo impasto. Per realizzarlo, mettete l’uva passa ad ammollare in acqua, dunque strizzatela e asciugatela con della carta da cucina, poi mescolatela con le scorze di arancia e di cedro candite.

Non appena il primo impasto sarà adeguatamente lievitato, versate nell’impasto l’aroma per panettone precedentemente preparato, miscelate poi la farina manitoba e la farina 00 e aggiungetene metà all’impasto lievitato.

Lavorate tutto con l’impastatrice a minima velocità, aggiungendo poco alla volta tutta la farina.

Aggiungete poi il sale e lo zucchero, un cucchiaio alla volta e, non appena questi saranno stati assorbiti nell’impasto, aggiungete anche i tuorli e, infine, il burro.

Togliete l’impasto dalla planetaria e incorporate manualmente l’uva passa e le scorze candite.

A questo punto l’impasto è pronto e potete lavorarlo con le mani su un piano di lavoro per fargli incorporare aria mediante delle pieghe ripetute, infarinate infine la spianatoia e lasciate riposare l’impasto appallottolato per 1 ora, coprendolo con un telo.

Ripetete le pieghe e adagiatelo all’interno di uno stampo da panettone e lasciatelo lievitare nel forno spento per circa 4 ore, finché l’impasto sarà salito lasciando libero un paio di centimetri di bordo. Tagliate la superficie del panettone a croce, aiutandovi con un coltello e infine spennellate con il burro fuso.

Lasciate riposare altri 15 minuti e infine infornate a 190° per 10 minuti, facendo attenzione che la superficie non si indurisca eccessivamente.

Se siete arrivati a questo punto con successo, meritate decisamente un premio alla pazienza, ma soprattutto meritate un momento di dolce relax che possa ripagarvi della fatica. Quale migliore gratificazione di un ottimo calice di Marsala Targa, per suggellare questo momento?

Questo Marsala, nato dalla selezione di uve Grillo, conosce bene il valore dell’attesa: ci vogliono almeno sette anni di affinamento in botti di rovere di Slavonia per ottenere un Marsala di grande eleganza, caldo e morbido come il velluto.

Un abbinamento eccellente che vi ripagherà della fatica!

4. Cheesecake di ricotta e cioccolato in abbinamento a Oltre Cento

Decisamente più semplice del panettone, è la preparazione di questa cheesecake senza cottura. Sono necessari solo pochi passaggi per creare un dolce irresistibile e molto goloso, per una conclusione del pranzo di Natale all’altezza delle aspettative!

Ingredienti: 

Per base

  • 250 g di biscotti secchi
  • 125 g di burro fuso

Per la crema

  • 3 fogli di gelatina
  • 500 g di ricotta
  • 100 g di zucchero
  • 100 g di cioccolato fondente
  • 300 ml di panna fresca

Per decorare

  • gocce di cioccolato

Preparazione:

Tritate finemente i biscotti secchi e mescolateli con il burro fuso. Versate il composto in una teglia apribile, schiacciando con una forchetta e fate rassodare la base della vostra cheesecake in frigo per una ventina di minuti.

Per preparare la crema iniziate mettendo in ammollo in un bicchiere d’acqua fredda i fogli di gelatina. In una ciotola mixate insieme la ricotta con lo zucchero e il cioccolato fondente tritato. Montate a parte la panna e incorporatela al composto.

Strizzate i fogli di gelatina ammollati e fateli sciogliere in un pentolino a fuoco basso, unite infine la gelatina alla crema.

Riprendete la base della cheesecake dal frigo e versatevi la crema, fate poi riposare in frigo per circa 4 ore, finché questa non sarà diventata ben soda. A questo punto divertitevi a decorarla con scaglie di cioccolato e, perché no, qualche alberello di Natale di zucchero.

Per questo dolce l’abbinamento migliore è Oltre Cento, Marsala caratterizzato da grande struttura e freschezza che dà il meglio con i dolci più golosi.

 

Allora, cosa ne pensate di queste proposte di aperitivi e dolci? Divertitevi a realizzarli tutti e offrite ai vostri ospiti la possibilità di gustarli con i vini Florio, il Natale non è mai stato così buono!

Il Natale è già arrivato alle Cantine Florio di Marsala e alle Cantine Duca di Salaparuta & Corvo di Casteldaccia (PA)! Ad accogliere i Wine Lover due Enoteche già riccamente addobbate dove poter scegliere i vini, e non solo, da regalare a chi amate o per arricchire le tavole delle vostre Feste. Tante idee e un ambiente caldo e confortevole in cui trascorrere del tempo scegliendo con calma il regalo migliore tra tante proposte selezionate tra eccellenze gastronomiche, vino e oggettistica. E per chi non avesse modo di visitare di persona le Cantine è possibile non solo ordinare telefonicamente i doni scelti dal Catalogo di Natale 2021 ma anche richiedere il servizio di Personal Shopper che, in diretta video dalla Cantina scelta, vi seguirà negli acquisti consigliandovi la soluzione più adatta alle vostre esigenze. Per attivare il servizio è sufficiente telefonare ai numeri in calce e prendere appuntamento per una consulenza su WhatsApp. Cosa aspettate allora? Natale si avvicina!

 

 

Servizio di Personal Shopper:

CANTINE DUCA DI SALAPARUTA E CORVO – TEL. 091 945252

CANTINE FLORIO – TEL. 0923 781 305

Il servizio è attivo dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle ore 12. I prodotti possono essere consegnati a casa o potete farli recapitare direttamente al destinatario. La spedizione è gratuita al raggiungimento dei 50 Euro.

IL CLIMA 

L’andamento climatico dell’annata è stato caratterizzato in quasi tutta la Sicilia da una primavera e un’estate molto calde, con scarsa escursione termica tra il giorno e la notte, dopo un inverno poco piovoso. Temperature che nel mese di agosto hanno toccato picchi fino a 40 gradi e oltre, con scarse precipitazioni. Questo tipo di clima ha favorito i vitigni autoctoni siciliani sia rossi, come il Nero d’Avola e il Nerello Mascalese, sia bianchi come il Grillo e il Carricante, che si trovano naturalmente a proprio agio nell’Isola, ma anche i vitigni internazionali se ben gestiti agronomicamente hanno dato buoni frutti.

 

DUCA DI SALAPARUTA

Enologo | Barbara Tamburini

Agronomo | Francesco Pizzo

Il clima caldo e siccitoso ha influito molto sulla vendemmia 2021. Chi ha saputo reagire alla situazione, irrigando nei momenti giusti, chi ha fatto una buona agronomia protettiva del frutto è riuscito a fare eccellenza. Chi invece, soprattutto per le uve internazionali come il Merlot e lo Chardonnay, non ha saputo interpretare la situazione non ha portato a casa un raccolto di qualità. Nelle nostre Tenute Duca di Salaparuta abbiamo reagito bene ottenendo una giusta maturità tecnologica, ma anche polifenolica e aromatica sia nei bianchi che nei rossi. Grazie ad una gestione della vigna consapevole e ad una buona capacità di irrigazione di soccorso delle vigne, con maestranze sempre disponibili, vitigni autoctoni come il Nero d’Avola e il Frappato hanno raggiunto la loro massima espressione. Questo è frutto della grande capacità dei nostri Tecnici di interpretare un clima, un terreno, un vitigno. Conoscere le proprie terre, saper attendere e ascoltare è quello che fa di un’annata potenzialmente complessa un’ottima annata.

 

Il commento di Barbara Tamburini:

La vendemmia 2021 è iniziata come di consueto nei primi giorni del mese di agosto e si è conclusa a fine ottobre. L’andamento climatico caratterizzato da un’estate molto calda ha inevitabilmente portato a mettere in campo quelle risorse necessarie a far fronte a situazioni eccezionali. Le elevate temperature estive e l’escursione termica giorno/notte molto bassa per diverse settimane hanno reso in diversi casi indispensabile l’ausilio dell’irrigazione per mantenere attivo il metabolismo delle piante. Con queste premesse viticole, in cantina siamo riusciti ad ottenere risultati nel complesso molto soddisfacenti. I vitigni che hanno reagito brillantemente sono stati di sicuro quelli autoctoni quali ad esempio il Grillo, l’Inzolia, il Nero d’Avola, il Frappato, il Carricante ed il Nerello Mascalese, questi ultimi due coltivati sull’Etna. Riassumendo, ma non generalizzando, le caratteristiche dei vini ottenuti dalle uve a bacca bianca direi che sono puliti, profumati, freschi e allo stesso tempo di buona struttura. Il Nero d’Avola proveniente dai diversi appezzamenti ci ha dato ancora una volta la possibilità di apprezzare la sua grande personalità nelle diverse sfaccettature. Le uve Vermentino hanno dato vita ad un vino fresco e vivace, così come il Cabernet Franc, che ha completato la sua maturità fenolica e quindi ci ha dato la possibilità di ottenere un vino profumato e di grande struttura.

 

 

 

CORVO

Enologo | Francesco Miceli, Salvatore Tomasello

Agronomo | Francesco Pizzo

La Sicilia è un continente eterogeneo per clima e territorio. I vigneti non hanno tutti la medesima esposizione o la stessa altitudine quindi il lavoro del nostro Agronomo con i tanti Conferitori Corvo è stato estremamente impegnativo, perché è stato necessario studiare insieme ogni situazione. Più di altri anni, dunque, il rapporto con le Aziende Agricole conferitrici nella vastità agronomica siciliana, con la sua pluralità di terroir, ci ha resi forti in questa vendemmia climaticamente complessa. Abbiamo dovuto gestire con attenzione soprattutto i vitigni bianchi precoci, che ha saltato alcuni passaggi nella maturazione, andando ad incidere sul tenore zuccherino. Si sono dovuti quindi selezionare i territori dove raccogliere, privilegiando le zone collinari, meno stressate dalle temperature.

 

 

 

FLORIO

Enologo | Tommaso Maggio

Agronomo | Francesco Pizzo

Il 2021 si conferma l’annata delle Cultivar autoctone come il Grillo. Sia per Florio che per i vini Duca di Salaparuta & Corvo abbiamo saputo cogliere l’eccellenza sia dal punto di vista della maturità tecnologica sia polifenolica e aromatica di questi vitigni. Nel mondo dei fortificati in particolare, l’annata si è dimostrata eccezionale per le uve Grillo della zona di Trapani destinate ai Marsala Florio che, grazie al sole caldo e al clima secco, hanno raggiunto un tenore zuccherino unico, garantendo basi da 16 gradi, con un’architettura organolettica davvero invidiabile. Una base unica che proietta nel futuro prodotti davvero rappresentativi di questa vendemmia e del lavoro fatto oggi da Tommaso e dalla Cantina.

 

 

Palermo è una città molto amata per le sue splendide coste, ma la sua ricca tradizione storica, architettonica e culinaria la rendono una meta stupenda anche nelle stagioni più fredde. Sono moltissimi, infatti, i tesori da ammirare e perfino il più piccolo e nascosto dei vicoli può riservare un mondo da scoprire.

 

Vi state chiedendo se esiste un itinerario perfetto per visitarla in un weekend? La risposta è sì! In tre giorni è possibile perdersi tra le meraviglie del centro storico della città e fare un tour alla scoperta delle tante specialità enogastronomiche che il capoluogo siciliano offre.

 

Abbiamo selezionato per voi tre tappe fondamentali. Si inizia proprio dal centro storico, che è il più grande d’Europa.

 

1. Scoprire la Palermo Araba-Normanna

Chi visita la città non può andare via senza aver conosciuto i siti della Palermo Arabo-Normanna, Patrimonio Mondiale dell’umanità UNESCO. Lo stile Arabo-Normanno è esclusivo di Palermo. Nato dopo l’arrivo dei Normanni in Sicilia (fine secolo XI), che affascinati dai ricchi palazzi, minareti e giardini islamici decisero di contaminarli con la propria manodopera in una commistione di stili architettonici opposti che si fondono.

 

Se siete curiosi di scoprire quest’arte unica al mondo, il nostro consiglio è quello di partire da Piazza Bellini. Qui si affaccia la famosa Chiesa della Martorana (Santa Maria dell’Ammiraglio). La torre in stile islamico adiacente alla struttura principale e i ricchissimi mosaici bizantini che ricoprono parte dell’interno la rendono un emblema di questo stile e uno scrigno di tesori.

 

Adiacente a questa, la Chiesa di San Cataldo, opera di maestranze islamiche che la edificarono secondo criteri romanico-occidentali, si impone per le linee geometriche sobrie della sua struttura, sormontate dalle cupole rosse.

 

A pochissimi passi da Piazza Bellini arrivate in Piazza Pretoria, dove sorge l’omonima fontana. I palermitani la conoscono come Piazza della Vergogna ed è da molti considerata una delle più belle d’Italia. Attraversatela per giungere ai Quattro Canti, e da qui, risalendo via Vittorio Emanuele arriverete alla Cattedrale di Palermo, che lascia a bocca aperta per imponenza e stile.

La visita completa della Cattedrale comprende l’accesso alla cripta, ai sotterranei e al Tesoro, con l’ineguagliabile Corona di Costanza d’Aragona, imperatrice del Sacro Romano Impero. All’interno della Cattedrale si trova anche la tomba di Federico II e una cappella interamente dedicata a Padre Puglisi, il prete che contrastò la mafia attraverso l’educazione dei giovani, uno dei simboli dell’immenso patrimonio umano di Palermo. Inoltre vi è la possibilità di salire ai camminamenti superiori: un punto panoramico eccezionale per godere di una bellissima vista su tutta la città.

 

A soli due minuti a piedi dalla Cattedrale si trova Palazzo dei Normanni, chiamato anche Palazzo Reale, altra tappa dell’itinerario Arabo-Normanno. Al suo interno custodisce la Cappella Palatina, interamente coperta da una pregiatissima decorazione musiva in oro, sul quale si impone l’immagine del Cristo Pantocratore, e da marmi pregiati.

 

A completare il tour è poi il Castello della Zisa, la monumentale residenza estiva normanna per Ia quale vale la pena spostarsi poco fuori dal centro storico. Impossibile non cedere al fascino della Sala della fontana, la cui decorazione è di ispirazione tipicamente islamica. Piccolissima curiosità: sull’arco d’ingresso, è stato collocato nel tardo Seicento un affresco barocco detto “diavoli della Zisa”, si tratta di una serie di figure mitologiche che la leggenda locale interpreta come diavoli che, per spirito giocoso, rendono impossibile ai visitatori il compito di contarli. Provateci voi!

 

2. Fare un Tour gastronomico ai mercati antichi

Palermo offre un patrimonio gastronomico immenso, che si esprime superlativamente nello street food. “Pani ca’meusa, stigghiola, panelle” sono solo alcune delle specialità da provare durante il vostro soggiorno. I mercati storici della città sono i luoghi eletti per farlo. Qui non solo proverete del buon cibo, ma entrerete a stretto contato con usanze e usi locali che arricchiranno il vostro viaggio anche da una prospettiva antropologica.

 

Si inizia dal mercato della Vucciria. Esiste già dal XII secolo ma ha cambiato aspetto tante volte. Quello che non cambia però è il fervido vociare e i colori accesi del pesce e delle pietanze sulle bancarelle. Assaggiate il polpo bollito sul momento e condito solo con una spruzzata di limone oppure i calamari fritti. Ambito centro della movida palermitana, può anche essere la tappa di una delle vostre serate mondane.

 

Nei pressi del Teatro Massimo si trova invece il Mercato del Capo, nell’omonimo quartiere. Incastonato tra chiese barocche, è il luogo perfetto per trovare souvenir culinari: pomodori secchi, lupini, capperi e cucunci, alici sott’olio, sarde sotto sale.

Colori di spezie, frutta e pietanze locali risaltano qui agli occhi. L’atmosfera è frenetica. Il vociare dei commercianti con la tipica abbanniata, la cantilena in dialetto palermitano che invita i passanti ad acquistare la propria merce, è un’iniezione di energia. Qui potete provare coppi di pesce fritto, verdure in pastella, calamari arrostiti, pani ca’meusa (pane con la milza), e ancora le mitiche arancine. Inoltre, prima di uscire dal mercato, una spremuta d’arancia o di melograno è d’obbligo.

 

L’itinerario dei mercati si conclude con Ballarò, il più antico tra tutti (sorto nel X secolo, in piena dominazione araba), che mostra prepotentemente l’anima interculturale di Palermo in quanto inserito in un quartiere popoloso che ospita varie etnie diverse. È un mercato adibito alla vendita di frutta, ortaggi, verdure, carne e pesce.  Essendo aperto fino a tardo pomeriggio, vi si trovano venditori di cibi cotti tipici. Non perdete l’occasione per un aperitivo a base di pane con le panelle (fatte di farina di ceci e fritte), crocchè (crocchette di patate), e quarume (ricetta a base di interiora), oppure provate i crostini di pane con i ricci.

 

Dopo una visita ai mercati antichi il vostro bagaglio gastronomico si arricchirà di innumerevoli sapori nuovi.

 

3. Visitare le Cantine Duca di Salaparuta & Corvo di Casteldaccia

E dopo aver gustato il buon cibo che la città offre, se siete amanti del buon vino vi suggeriamo di spostarvi a Casteldaccia per visitare le Cantine Duca di Salaparuta & Corvo come ultima tappa rilassata del vostro weekend palermitano.

A pochi metri dal mare, vi immergerete nelle Cantine dove nascono i vini Duca di Salaparuta & Corvo, che dal 1824 raccontano la Sicilia nel calice. Qui, il rigore luminoso dell’architettura delle Cantine riesce a coniugare passione per il vino, tradizioni centenarie, spirito avanguardistico e design.

 

La visita guidata all’interno delle Cantine vi condurrà alla scoperta dei più moderni metodi di vinificazione e affinamento. Attraverso le bottaie in cui maturano i vini, potrete scoprire come un’Azienda così storica riesca a mettere le più avanzate tecnologie al servizio della naturalità del prodotto e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Verrete poi accolti nell’innovativa Sala di Degustazione per emozionarvi con vini che incantano i wine lover di tutto il mondo in abbinamento a golose specialità gastronomiche.

 

Potrete scegliere tra diverse tipologie di tour. Scoprite qui il nuovo programma delle degustazioni!

 

Se l’itinerario vi ha fatto venire voglia di preparare le valigie per visitare il capoluogo siciliano, vi aspettiamo alle Cantine di Casteldaccia! Buon viaggio.

Oggi il settore vitivinicolo italiano si trova a dover muovere i suoi passi in uno scenario economico e sociale sempre più complesso ed esigente.

Tra i protagonisti più longevi di questo settore troviamo senza dubbio Florio che dal 1833, grazie alle storiche Cantine e ai suoi celebri marsala, gode di una saggezza acquisita nel tempo e di una modernità che lo rende in grado di stare al passo con le sfide che il futuro richiede.

 

Il mondo del vino oggi

Il grande cambiamento che sta coinvolgendo il comparto è legato a un’evoluzione della mentalità comune verso un nuovo “umanesimo ecologico” che riguarda la sostenibilità, sempre più legata al concetto di qualità di un prodotto, ma che coinvolge anche l’innovazione, intesa come strumento a servizio della tutela dell’Ambiente. Inoltre, l’esigenza dei consumatori di instaurare un dialogo diretto con i produttori, sia per l’acquisto del vino che per conoscerne la storia, richiede alle Cantine di misurarsi con nuovi progetti di comunicazione e ospitalità.

 

Con le sue scelte produttive e le sue iniziative culturali, Florio ha in realtà precorso i trend attuali, trovandosi di fatto in anticipo sui tempi. Vediamo il perché.

 

Sostenibilità & Innovazione

Usare metodi di allevamento e di produzione che, nel rispetto della natura, riescano a soddisfare un pubblico di consumatori sempre più attento alla tematica ambientale è solo un aspetto di quello che significa sostenibilità per Florio, che si impegna anche a far conoscere la propria realtà produttiva e a sostenere economicamente il proprio territorio, scegliendo conferitori e maestranze locali, in tutela di una sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale ed economica.

 

Dal punto di vista ambientale, il marsala è un vino sostenibile per natura sia nei processi produttivi che enologici.

Florio da sempre vinifica i propri marsala usando le uve che crescono lungo le coste della Sicilia Occidentale, dove le vigne, che qui si nutrono di un territorio selvaggio fatto di sole, venti sferzanti e mare, vengono allevate nel rispetto della natura della pianta e del territorio e riducendo al minimo l’intervento dell’uomo. La gestione sostenibile dell’Agronomo in vigna è poi supportata da un’altrettanta gestione sostenibile in Cantina. Qui è l’Enologo a garantire l’evoluzione organolettica dei marsala mediante processi enologici atti a preservare i naturali percorsi evolutivi del prodotto.

 

Questa enologia estrema, basata su un’intima relazione tra uomo e vigna e tra uomo e cantina, si traduce in intuizione, ovvero nell’ancestrale capacità di cogliere il tempo della maturazione dell’uva per l’avvio della vendemmia, il tempo della pressatura, il tempo del sur lie, il tempo dell’evoluzione in legno di rovere. Profonda conoscenza, intuizione e istinto sono così asserviti a un’enologia eccezionale a ridotto impatto ambientale che crea l’arte liquida del marsala.

 

Le Cantine Florio inoltre, con la loro geografia, amplificano naturalmente gli strumenti in dotazione all’Enologo. Le quattro alte navate infatti, separano quattro ambienti climatici differenti che si relazionano in modo diverso al mare. Avvicinandosi a questo la temperatura diminuisce, mentre l’umidità aumenta.

In un ambiente con queste caratteristiche i marsala si arricchiscono di sentori di alga e di sapidità. Più ci si sposta verso l’apice delle Cantine invece, e più la temperatura aumenta e l’umidità diminuisce, regalando ai Marsala profumi terziari più complessi. I legni infatti vengono spostati da una zona all’altra delle Cantine secondo le intuizioni dell’Enologo, che sfrutta i loro ambienti per conferire ai marsala diverse sensazioni organolettiche.

 

Quello delle Cantine è perciò un complesso ecosistema che respira l’ambiente circostante, con l’evolversi delle sue stagioni, regalando personalità e colore ai marsala in affinamento. Ed è proprio questo movimento lento e ritmato dalle stagioni che dona a questi una tensione verso l’infinito.

 

Il marsala è infatti un prezioso nettare che si arricchisce di tempo, ecco perché la sua è anche una storia di sostenibilità slow. Noi infatti oggi godiamo di quello che è stato fatto da chi ci ha preceduto, ma allo stesso tempo forgiamo un nuovo prodotto che in futuro racconterà la nostra storia a chi berrà un marsala Florio.

 

Ma non finisce qui. Le Cantine Florio sono anche e da sempre un esempio di architettura sostenibile. L’antica pavimentazione in battuto di tufo regola in modo naturale la temperatura all’interno delle Bottaie, e la pendenza delle Cantine rende possibile all’aria salmastra di salire dal mare, areando tutti gli ambienti senza l’impiego di energie artificiali per il raffrescamento e la ventilazione.

 

La storia produttiva di Florio è quindi intrinsecamente green ma anche innovativa. L’uso della tecnologia all’interno delle Cantine è al servizio della naturalità dei processi, come supervisione a garanzia del consumatore, della qualità dei prodotti, e come tutela della generosità del territorio che si ritrova intatto nel calice.

 

Basterà infatti degustare uno dei nostri marsala Florio per sentire sulle labbra la salsedine, il sole e il vento di Sicilia.

 

Enoturismo

Appare ormai chiaro che il consumatore voglia essere sempre più informato rispetto alle filosofie produttive e ai “dietro le quinte”. Ecco perché l’enoturismo si conferma il miglior asset strategico per la crescita di ogni Cantina.

 

Le Cantine Florio, con la loro storia unica, che si lega alla famiglia più iconica della Belle Époque siciliana, e il loro racconto appassionato, incantano da quasi due secoli milioni di visitatori. Gli ospiti che si ritrovano a calpestare il morbido tufo delle bottaie durante la visita guidata all’interno delle Cantine sono accolti da una foresta di legni profumati di mare. Legni nuovi si alternano a legni vissuti e generosi, di tutte le dimensioni, dai tini giganti costruiti alla fine dell’800 fino a piccoli contenitori da pochi ettolitri.

All’interno delle Bottaie, intervallate da ben 104 arcate, vengono custoditi, nel silenzio, circa 5.500.000 litri di marsala. In questi luoghi i visitatori respirano l’aria salmastra e godono di diverse sensazioni olfattive dovute all’evaporazione dai legni di piccole quantità di marsala negli anni. Questo viaggio suggestivo si conclude con la degustazione nelle modernissime Sale Donna Franca e Duca Enrico.

 

Accogliendo ogni anno migliaia di visitatori da ogni parte del mondo ed essendo teatro di importanti eventi culturali ed enogastronomici, le Cantine Florio costituiscono un modello di sostenibilità sociale e culturale, dando un contributo prezioso alla valorizzazione del territorio e alla storia di questo angolo meraviglioso di Mediterraneo.

 

Se anche voi volete vivere l’incanto delle Cantine Florio, trovate tutte le info sui nuovi Tour cliccando qui.

Le Cantine Duca di Salaparuta & Corvo di Casteldaccia (PA) presentano il nuovo programma delle degustazioni, valido dal 1° novembre 2021 al 31 marzo 2022. Per chi desidera scoprire la bellezza della Sicilia attraverso la sua storia, i suoi vitigni, i profumi e sapori dei vini che la raccontano con sensazioni e suggestioni le Cantine di Casteldaccia sono una tappa da non mancare! Scoprite tutti i Tour e prenotate quello che preferite direttamente sul nostro sito.

 

 

I TOUR

 

TOUR STANDARD

Visita guidata delle Cantine più degustazione di 3 vini Corvo,  Duca di Salaparuta e  Florio , accompagnati da sfiziosi stuzzichini. Durata: 1 ora e 30 minuti. Costo a persona: € 20.00 (minori dai 6 ai 17 anni: € 5,00).Orari: lunedì e mercoledì alle 11.00 in italiano e alle 15.00 in inglese. Sabato: 11:00 in italiano.

 

I VIGNETI della SICILIA – Dedicati ai VITIGNI AUTOCTONI

Include la visita guidata alle Cantine più degustazione di 4 vini da vitigni autoctoni Duca di Salaparuta, accompagnati da deliziosi stuzzichini. Durata: 1 ora e 30 minuti. Costo a persona: € 25.00 (minori dai 6 ai 17 anni: € 5,00). Orari: martedì alle 11.00 in italiano e alle 15.00 in inglese

 

LE TENUTE

Questo tour include la visita guidata alle Cantine più degustazione di 4 vini delle Tenute Duca di Salaparuta accompagnati da deliziosi stuzzichini. Durata: 1 ora e 30 minuti. Costo a persona: € 30.00 (minori dai 6 ai 17 anni: € 5,00). Orari: giovedì alle 11.00 in italiano e alle 15.00 in inglese.

 

ECCELLENZE DEL DUCA

L’esperienza di una visita guidata completa delle Cantine con degustazione di 4 vini iconici Duca di Salaparuta: Bianca di Valguarnera, Nawàri, Duca Enrico e Ala, con squisiti stuzzichini. Durata: 1 ora e 30 minuti. Costo a persona: € 35.00 (minori dai 6 ai 17 anni: € 5,00). Orari: venerdì alle 11.00 in italiano e alle 15.00 in inglese.

 

DUCA ENRICO: LA VERTICALE

Visita guidata delle Cantine e degustazione verticale di 4 vendemmie del vino Icona che ha fatto la storia del Nero d’Avola nel mondo. Durata: 1 ora e 30 minuti. Costo a persona: € 50.00 Minimo 4 partecipanti. Data ed orario da definire

 

PER ACCEDERE ALLE CANTINE È NECESSARIO ESSERE MUNITI ED ESIBIRE

IL GREEN PASS DIGITALE RAFFORZATO

 

Per informazioni e prenotazioni:
UFFICIO HOSPITALITY | DUCA
Tel: (+39) 091 945 252 oppure 091 945 201| 
visitaduca@duca.it 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Cantine Florio di Marsala (TP) presentano il nuovo programma delle degustazioni, valido 1° novembre 2021 al 31 marzo 2022. Gli enoturisti in cerca di fascino e cultura potranno scegliere anche in inverno tra diverse tipologie di Tour all’interno delle storiche Cantine Florio, alla scoperta di un mondo unico ed inimitabile. Consulta i Tour disponibili e prenota quello che preferisci direttamente sul sito.

 

I TOUR

  • TOUR MARSALA GOURMET

Visita guidata delle Cantine + la degustazione di 3 Marsala con piccoli abbinamenti gastronomici. Durata: 1 ora e 15 minuti. € 20,00 adulto – € 5,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

Orari: in italiano – lunedì e venerdì ore 15.30. In inglese: martedì e giovedì ore 10.00

 

  • TOUR FLORIO SELECTION

Visita guidata delle Cantine + la degustazione di 3 vini: 2 Marsala Riserva e 1 Zibibbo con 3 piccoli abbinamenti gastronomici. Durata: 1 ora e 30 minuti. € 25,00 adulto – € 5,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

Orari: in italiano: martedì, mercoledì e giovedì ore 15.30. Il sabato ore 11.00.  In inglese: lunedì, mercoledì, venerdì ore 10.00. Il sabato ore 10.30

 

  • VERTICALE RISERVE AEGUSA

Visita guidata delle Cantine e la degustazione verticale di 3 annate di Riserve di marsala Aegusa 1989, 1994, 2001. Durata: circa 2 ore.  € 35,00 adulto. Minori non ammessi.

Minimo 15 partecipanti.

 

  • TOUR…e SPILLATURA

Visita guidata delle Cantine e spillatura di 1 Marsala Riserva in affinamento + degustazione di 2 marsala Riserva Aegusa 1989 e 2001. Durata circa 2 ore.  € 50,00 adulto. Minori non ammessi.

Minimo 10 partecipanti.

 

 

LE WINE EXPERIENCES – Servizi privati con orario e giorno da concordare

  • FOOD&WINE

Visita guidata delle Cantine + degustazione seduta di 2 vini Duca di Salaparuta e 2 Marsala Florio con abbinamento gastronomico rinforzato servito in box gourmet. Durata: circa 2 ore. € 35,00 adulto – € 10,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

Minimo 20 partecipanti

 

  • PRANZO-DEGUSTAZIONE

Menù-degustazione servito, 4 portate in abbinamento a 4 Marsala. Ospiti seduti al tavolo. Durata: 2,5 ore. € 60,00 adulto – € 25,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

Minimo 20 partecipanti

 

  • PRANZI & CENE

Menù 4 portate servite al tavolo (antipasto, primo, secondo, frutta e dessert), 4 vini in abbinamento. Durata: 3,5 ore. € 100,00 adulto – € 50,00 minori (dai 6 ai 12 anni)

Minimo 30 partecipanti

 

 

 

PER ACCEDERE ALLE CANTINE È NECESSARIO ESSERE MUNITI ED ESIBIRE

IL GREEN PASS DIGITALE RAFFORZATO


Per informazioni e prenotazioni:
UFFICIO HOSPITALITY | FLORIO
Tel: (+39) 0923 781305/317/306 oppure 0923 781111| 
visitaflorio@duca.it

Protagonista di mille ricette dolci e salate, tra ottobre e novembre la zucca colora di arancio le nostre tavole.

 

Nutriente, cremosa, dolce e ipocalorica, si presta a tantissime preparazioni diverse e davvero squisite. Tuttavia, nonostante la sua versatilità, abbinarla al vino non è così semplice. Il suo gusto delicato richiede una certa attenzione, basta veramente poco infatti per coprirne il sapore.

Per individuare il vino che più la esalti, il suggerimento che vi diamo è di considerare le sfumature di gusto dei singoli piatti, per carpire le sensazioni predominanti. Una volta individuate, potete decidere di proseguire in due modi:

 

– Abbinamento per contrasto. Si va alla ricerca dell’equilibrio tra i sapori di un piatto. Un risotto alla zucca spiccatamente dolce deve dunque essere accompagnato a un vino dalle caratteristiche opposte, di buona struttura e acidità, che possa riequilibrare le sensazioni. Seguendo questo principio ci si presentano due possibilità. Insieme al vino bianco che per aromaticità e freschezza può contrastare la sferzata dolce della zucca, possiamo anche accompagnare il piatto alle bollicine, che riescono a bilanciare le sensazioni al palato con la loro effervescenza.

 

– Abbinamento per concordanza. Altra opzione che si prospetta a coloro che amano le ricette a base di zucca è quella di abbinare il vino per similitudine, scegliendone uno che abbia proprietà simili, con lo scopo di metterne in risalto il gusto delicato. Un vino aromatico, profumato e morbido è perfetto per abbinare la zucca per concordanza. In questo caso, suggeriamo un rosso.

 

Scopriamo insieme quale vino abbinare alla zucca attraverso 3 delle ricette più amate, perfette anche come idee per la vostra cena di Halloween:

1. Zucca in agrodolce

La zucca in agrodolce alla siciliana è una ricetta rustica nata, si dice, nel mercato della Vucciria, dov’era venduta a chi, non potendosi permettere di acquistare il costoso fegato in agrodolce riservato ai nobili, era “costretto” ad accontentarsi di questa pietanza che lo ricordava. Grazie a questa trovata ingegnosa, oggi godiamo di un piatto semplice ma prelibato, che non può mancare nelle nostre tavole in questa stagione. Prepararlo è semplicissimo.

 

Ingredienti per 4 persone:

  • 800 gr di zucca rossa
  • 400 gr di olio extravergine d’oliva
  • 15 gr di zucchero
  • Sale q.b.
  • 50 gr di aceto di vino bianco
  • 2/3 spicchi d’aglio
  • Menta q.b.

 

Per preparare la zucca rossa in agrodolce bisogna ripulire la zucca dalla buccia e tagliarla a fette di un cm di spessore circa. Scaldate l’olio in un tegame per friggerla. Aiutatevi con una schiumarola per prendere le fettine e adagiatele in un vassoio. Intanto lavate la menta e sbucciate l’aglio per affettarlo. Scartate buona parte dell’olio usato per la frittura e conservate quello del fondo del tegame per aggiungere gli spicchi di aglio affettati, lo zucchero e l’aceto, lasciando restringere il contenuto per pochissimi minuti. Usate l’intingolo per insaporire la zucca e profumate con la menta.

 

Curiosi di sapere come degustare questo capolavoro di gastronomia siciliana? Il modo perfetto è con Suolo Sauvignon Blanc, il vino prodotto dalle uve del suolo n°3 della Tenuta di Suor Marchesa. Elegante e intensamente aromatico, con note floreali tipicamente mediterranee di gelsomino e ginestra bianca e sentori di frutta e spezie, il Sauvignon Blanc di Duca di Salaparuta conserva intatte nel calice la freschezza e l’acidità del vitigno, ideali per ritrovare l’equilibrio nel piatto a base di zucca.

2. Vellutata di zucca

Calda e saporita, la vellutata di zucca è un piatto davvero versatile che ci conforta nelle fredde e intime sere autunnali, ideale anche per le cene più eleganti grazie alla sua allure sofisticata.

 

Ingredienti per 4 persone:

  • 1 kg di zucca
  • 800 gr di brodo vegetale
  • 1 porro
  • 100 gr di panna fresca
  • 40 gr di olio extravergine d’oliva
  • Noce moscata q. b.
  • Sale q. b.
  • Pepe nero q. b.
  • Crostini di pane q. b.

 

Per preparare la vellutata di zucca cominciate dal porro, che è da pulire e tagliare a rondelle. Mettetelo poi in una padella con l’olio per soffriggerlo a fuoco non troppo basso. Intanto tagliate la zucca a cubetti e mischiatela al porro per farla insaporire. Quindi aggiungete il brodo vegetale caldo fino a coprire le verdure e lasciate appassire la zucca a pentola semicoperta, abbassando il fuoco e mescolando spesso. Una volta ammorbidita, dopo 25 minuti circa, insaporite con la noce moscata e regolate di sale e pepe. È il momento di aggiungere la panna per frullare poi il composto a fuoco spento. Distribuitela infine nei piatti, guarnite con i crostini e i semi di zucca, servite ben calda.

 

Volete rendere questa coccola per il palato ancora più emozionante? Gustatela con Duca Brut. Di buona struttura ed effervescenza e spiccatamente acido, con la sua gradevole freschezza floreale, lo spumante Duca di Salaparuta è in grado di contrastare con eleganza la dolcezza del piatto.

Se non l’avete mai provato prima, l’abbinamento bollicine di Duca Brut & zucca è da inserire nel menù della settimana.

3. Risotto con zucca e parmigiano

Passiamo a un altro classico, perfetto per tutte le occasioni, dalla cena per due alla festa di Halloween. Il risotto con la zucca è un vero comfort food che mette d’accordo proprio tutti e che racchiude in sé sapori genuini e profumi che sanno di casa. La sua preparazione è semplice, ma richiede una certa attenzione.

 

Ingredienti per 4 persone:

  • 350 gr di riso carnaroli
  • 1 cipolla
  • 700 gr di zucca
  • 100 gr di Parmigiano Reggiano
  • 50 gr di burro
  • 1,5 l di brodo vegetale
  • sale q. b.
  • pepe nero q. b.
  • 25 g di olio extravergine d’oliva

 

Per prima cosa bisogna preparare il brodo vegetale. Tagliate le verdure, mettetele in una casseruola, coprite con acqua e regolate di sale. Accendete infine il fuoco. Il brodo deve cuocere per circa un’ora, va poi filtrato e tenuto al caldo. Nel frattempo potete ripulire la zucca e tagliarla a cubetti. Adesso tagliate finemente la cipolla e ponetela in un tegame con l’olio già caldo per soffriggerla a fuoco dolce. Una volta morbida, aggiungete la zucca e rosolatela per qualche minuto. Cominciate ad aggiungere il brodo poco alla volta per cuocere la zucca. A parte, scaldate una padella per tostare il riso. Bastano 3-4 minuti a fuoco alto, girandolo spesso per non farlo attaccare. Poi versatelo nel tegame con la zucca e mescolate bene per qualche minuto. È il momento di idratarlo con il brodo, un mestolo per volta, fino a raggiungere la cottura perfetta (15-20 minuti circa). Nel frattempo regolate di sale e pepe. Infine, a fuoco spento, mantecate con burro e parmigiano. Si impiatta!

 

Quale vino bere con questo capolavoro culinario? Se preparato con l’aggiunta di ingredienti di buona sapidità come il parmigiano, stavolta si può decidere per un vino che, anziché contrastarla, esalti la dolcezza del risotto.  Il vino che vi suggeriamo in questo caso è Irmàna Frappato. Mentre il naso si riempie di sentori delicati di rosa e viola, il palato vellutato, con tannini gentili, regala una grande morbidezza e persistenza aromatica che vi permetterà di non nascondere la zucca, bensì di esaltarla in modo estremamente gradevole.

 

Adesso, non vi resta che sperimentare l’abbinamento vino e zucca che accende di più la vostra curiosità!

Vitigno autoctono siciliano, il Grillo è oggi una varietà che da qualche anno richiama l’attenzione del comparto enologico del nostro Paese. Cerchiamo di conoscerlo meglio per scoprire cosa lo rende così interessante e perché è considerato il più adatto per la produzione del marsala.

 

Il vitigno trapanese

Il Grillo è un vitigno a bacca bianca tipico della Sicilia occidentale. Diffuso soprattutto nel trapanese, è la varietà eletta per la produzione di vini longevi e liquorosi, il più utilizzato nella produzione della DOC marsala.

Non si tratta di una specie pura, ma di un incrocio tra due vitigni autoctoni, il Catarratto e lo Zibibbo, nato ufficialmente nel 1874, per mano del barone Antonio Amendola. Agronomo e ampelografo, il barone aveva incrociato i due vitigni genitori con l’intento di conferire più struttura e aromaticità al vino. Il Grillo infatti, varietà ibridata, mantiene la vigoria del Catarratto e conserva l’aromaticità dello Zibibbo.

 

La vigoria gli consente di resistere al caldo e alla siccità, raggiungendo un’elevata concentrazione zuccherina pur mantenendo un ph relativamente basso, combinazione richiesta dai vini longevi di grande qualità come i marsala.

 

L’aromaticità invece, è ciò che gli permette di generare vini intensamente profumati, immediatamente riconoscibili per le sensazioni olfattive che riescono a evocare.

 

Caratteristiche organolettiche del Grillo

Dal Grillo nasce un vino in grado di racchiudere in sé i sapori della Sicilia.

Il suo bouquet è estremamente generoso: macchia mediterranea e tutti i fiori di questa splendida Isola si ritrovano nel calice.

Al palato è d’impatto, robusto, ma di fondo morbido. La sua è una freschezza agrumata e la sapidità del suo sorso riporta subito alla mente il mare.

 

Un bouquet così variegato, insieme alla tensione espressiva tra acidità e dolcezza tipica dei vini che procedono da questo vitigno, sono gli elementi che fanno del Grillo uno dei bianchi più interessanti dell’attuale panorama enologico siciliano, che si mostra sempre più attento a una produzione di qualità, orientata a diverse tipologie di vinificazione.

Oltre che per i marsala infatti, vinificato in purezza, il Grillo produce vini bianchi di grande spessore organolettico, sapidi, profumati, freschi e potenzialmente longevi.

 

Le uve raccolte sulle coste di Marsala, cresciute nelle vigne basse per resistere ai venti sferzanti che vengono dal mare e che conferiscono salinità trovano spazio all’interno delle Cantine Florio, dove sono le uve predilette per la produzione dei nostri marsala.

 

Le storiche Cantine Florio sono custodi di legni di rovere, botti, tini e caratelli dove, grazie all’intuitivo rapporto tra l’Enologo e la Cantina il Grillo si trasforma in preziosissimi marsala:

 

Baglio Florio

In Baglio Florio il Grillo assume le vesti di un marsala elegante, che preserva l’intensità e la freschezza del vitigno, rese armoniose da dieci anni di invecchiamento nelle Cantine.

 

Le uve sovra mature di elevato tenore zuccherino, raccolte nell’ultima settimana di settembre, vengono pressate per passare al mosto le preziose sostanze contenute nelle bucce. Fermentazione a temperatura controllata e preparazione della concia con l’aggiunta del solo distillato di vino, secondo la tradizione del marsala vergine, anticipano la lunga permanenza in legno di rovere che favorirà la complessità sensoriale e l’evoluzione.

Dopo un anno di affinamento in bottiglia, il marsala risulta secco e morbido, con accenni di liquirizia e mandorla fuse in una delicata nota vanigliata.

Eccelle in meditazione, meraviglia come aperitivo con antipasti di pesce affumicato o con formaggi a media stagionatura. Provatelo col taleggio!

 

Aegusa

Altro processo di vinificazione lungo e complesso è quello di Aegusa. L’annata prescelta per lo scorso decennio è la 2001, contrassegnata da un’estate calda sferzata da venti di scirocco.

Questo marsala pregiato, dopo 14 anni in antichi carati continuerà ad evolversi in bottiglia acquisendo mille nuove sfumature di colore, profumo e sapore. Il Grillo ambrato di Aegusa conserva profumi di spezie e frutta candita. Noce moscata, chiodi di garofano, cacao, lieve sfumatura di tabacco e chiusura di mandorle tostate, sono i sentori che anticipano il palato lungo e persistente, con una delicata nota amaricante.

 

Se ben conservato (in ambiente fresco, non umido e al riparo dalla luce), non ha praticamente limiti temporali e potrete destinarlo alle occasioni più speciali.

 

Terre Arse

Il marsala Florio più eclettico è frutto di un’attenta macerazione delle bucce del Grillo lasciate a contatto col succo dell’uva, una fermentazione a temperatura controllata e l’aggiunta di ottimo distillato di vino alla concia. Con dieci anni di invecchiamento e due di affinamento in bottiglia, il Grillo assume doti raffinatissime, e l’aggiunta di minime percentuali di alcool permette di conservare le caratteristiche di ogni singola vendemmia, offrendo così l’opportunità di assaporarne i tratti distintivi anche a distanza di tempo.

 

Ottimo aperitivo insieme a materie prime originali di difficile abbinamento e grande marsala da meditazione, Terre Arse è un mondo da scoprire ad ogni sorso.

 

Oltre Cento

In questo marsala, le uve Grillo vengono sapientemente lavorate insieme a quelle Catarratto per ottenere un raffinato blend pronto a stupire chi ama le novità. Affina per almeno 24 mesi in botti di rovere per plasmare i sentori di uva passa e vaniglia e un palato morbido. L’armonico fondo di frutta secca e uvetta inoltre, lo rendono il prodotto perfetto per accompagnare formaggi di media stagionatura, ma soprattutto pasticceria e cioccolato. Oltre Cento è il marsala dei vostri momenti più golosi.

 

Targa

Per questo marsala, che ripropone le caratteristiche della storica Riserva Florio del 1840, la selezione delle uve Grillo più adatte è determinata dalla ricerca di quella ricchezza che gli permetterà di affinare lungamente. Matura infatti per almeno sette anni in botti di rovere di Slavonia e successivamente per oltre un anno in antichi carati da 300 litri. Un metodo di lavorazione unico, che trasforma il Grillo in un marsala eccezionale, caldo e morbido come il velluto.

 

Perfetto in abbinamento a pasticceria e frutta secca, Targa eccelle come aperitivo gourmet anche in abbinamenti poco scontati. Lo avete mai provato con il gorgonzola fresco? Vi riserverà grandi sorprese.

 

Donna Franca

E se di Marsala DOC si parla, non possiamo tralasciare Donna Franca, preziosa riserva di blend di marsala invecchiati dai 15 ai 30 anni in botti di rovere. In particolare si tratta di un blend di marsala maturati separatamente e selezionati dopo un’attenta valutazione del processo evolutivo di tutte le annate conservate nelle Cantine Florio. Un vero tesoro da custodire gelosamente, anche perché il tempo e la cura gli regalano un brillante color topazio, con intensi riflessi ambrati, e un palato ricco di sentori di spezie e frutta candita, con chiusa di caramello e mandorla amara. Perfetto da meditazione, eccelle anche per un aperitivo ricercato.

 

Vi siete mai lasciati incantare dal suo gusto avvolgente, caldo e vellutato?

 

Il Grillo è una varietà dal potenziale immenso. Se trattato con cura in vigna e maestria in cantina, è un vitigno in grado di regalare molte sfumature diverse. E poiché si tratta di una varietà alquanto giovane su cui sperimentare, siamo sicuri che ce ne regalerà di nuove molto presto.

Una lunga liason, quella tra vino e cinema, che ci ha regalato pellicole indimenticabili come A Good Year, Sideways, French Kiss, e molte altre. Alcune parlano direttamente di vino, altre ne fanno un co-protagonista indispensabile per il plot e altre ancora raccontano della vendemmia.

Poiché la raccolta dell’uva è iniziata da qualche tempo, per celebrare questo momento, vogliamo suggerirvi nella vastissima filmografia sul vino tre pellicole sulla vendemmia che ogni wine lover dovrebbe conoscere.

 

Il rituale della vendemmia

La vendemmia porta con sé un grande fascino senza tempo. Se nel mondo antico il vino era considerato un dono degli dei, la vendemmia era il rito che metteva in contatto l’uomo con il divino, un periodo di festa.

 

Era il momento in cui tutti si ritrovavano nelle vigne. Tra i filari si scherzava e l’assaggio era d’obbligo. La raccolta veniva poi seguita da un ricco banchetto, fatto di piatti speciali preparati per l’occasione, una lunga festa che concludeva le faticose settimane di lavoro, fatta di racconti e di brindisi al vino che sarebbe arrivato.

 

Questo momento di passaggio dal sogno di una buona annata alla raccolta dei frutti di un duro anno di lavoro rappresenta l’unione più profonda tra uomo e natura, significato che il grande schermo non poteva certamente ignorare.

Ed eccoci allora con i 3 sulla vendemmia da non perdere:

 

  • Il Profumo del mostro selvatico

Diretto dal regista messicano Alfonso Arau, il lungometraggio del 1995 racconta di una bellissima storia d’amore che si svolge tra tramonti californiani, passioni e vendemmie. Paul, un rappresentante di cioccolatini reduce della Seconda Guerra Mondiale, durante un viaggio in treno incontra Victoria, figlia di un ricco viticoltore della Napa Valley. La ragazza aspetta un figlio illegittimo e convince il giovane ad accompagnarla a casa per fingersi suo marito e affrontare il padre, un uomo dispotico e tradizionalista. Quello che nasce solo come un accordo tra i due si trasforma in qualcosa di profondo ed è proprio durante la vendemmia che Paul riscopre la passione perduta per la vita dopo gli orrori della guerra, e scopre quella per Victoria.

 

Se potessimo identificare queste scene con un vino, sarebbe di sicuro Passo delle Mule, il Nero d’Avola Duca di Salaparuta suadente come i balli della festa della pigiatura, che risvegliano in Paul desideri assopiti. Raccolto sulle sinuose e ventilate colline della Tenuta di Suor Marchesa, nell’entroterra della Sicilia del sud, Passo delle Mule è un vino straordinariamente vellutato e di grande freschezza al palato, pronto a sedurre per sempre ogni wine lover.

 

  • I Giorni della vendemmia

Nel film I giorni della vendemmia, opera prima di Marco Righi, la vendemmia fa da sfondo alle scoperte giovanili del protagonista Elia. È il 1984 di una campagna emiliana, nota per la commistione tra un fervente socialismo nostrano e un cattolicesimo austero, che si ripercuote prepotentemente nelle quotidianità delle famiglie. Questa è la routine di Elia fino all’arrivo di Emilia, una giovane presuntuosa e disinvolta tornata per un periodo nella casa dei nonni, che aiuta la famiglia di Elia occupata nella vendemmia. Proprio tra i filari della vigna, Elia conoscerà l’universo femminile attraverso Emilia, vivendo i tipici turbamenti giovanili fatti di pulsioni erotiche, crisi di ideologie e frustrazioni. La vendemmia fa da cornice a questi sconvolgimenti proprio perché simboleggia una fase di grandi trasformazioni.

 

Il vino perfetto per accompagnare questo film è Calanìca Grillo, il bianco dalla personalità moderna e conviviale che conserva nel calice l’anima del vitigno e una fresca vivacità.

 

  • Ritorno In Borgogna

In questo film Cédric Klapisch (regista de L’appartamento Spagnolo) torna ancora una volta a farci degustare i tormenti interiori che provocano i sentimenti. Jean, il figliol prodigo di una famiglia di viticoltori, torna in Francia dall’ Australia dopo aver appreso che suo padre è malato. Juliette, la sorella, è felice di rivederlo, ma Jérémie non può fare a meno di chiedersi perché suo fratello, lontano 10 anni, non ha fatto ritorno a casa neanche per la morte della madre. Mentre la ragione di Jean per non essere presente al funerale della madre è plausibile (la nascita di un figlio nello stesso giorno del funerale), il suo allontanamento totale lo è molto meno. Ma non c’è tempo per il rancore: la morte del padre poco prima dell’inizio della vendemmia carica i fratelli di nuove responsabilità, tra le quali la necessità di raccogliere una grossa somma di denaro con la quale pagare le tasse di successione.

 

In questo film la vendemmia è protagonista di un percorso di redenzione dai fantasmi del passato. Riscoprire il legame con la vigna durante la raccolta e rivivere le tradizioni di famiglia portano Jean a riappropriarsi delle sue radici, proprio quelle da cui si era allontanato per un rapporto difficile col padre austero sempre troppo pretenzioso nei suoi riguardi. Nasce così una nuova storia familiare, pacificata e priva di risentimenti. Dopo un anno e dopo aver risolto tutte le questioni economiche e affettive, Jean farà ritorno in Australia, ma stavolta porterà con sé la sua storia.

 

Il tema che più emerge dalla narrazione è quello del contatto con la terra viva che dà inizio a un viaggio alla riscoperta di sé e delle proprie radici. In questo caso non possiamo fare a meno di pensare a Suolo Zibibbo, il nuovo vino Duca di Salaparuta che è la più sincera espressione del legame con il territorio da cui nasce, anzi, del suolo da cui prende vita, esattamente il N.5 del vigneto della Tenuta di Risignolo. In questa terra viva e fertile, lo Zibibbo sviluppa aromi intensi ed eleganti che si ritroveranno nel calice. Lo avete già provato?

 

E se di cinema si parla, non possiamo fare a meno di pensare a Corvo, protagonista sulle tavole di diverse pellicole, tra le quali alcuni Oscar.

Dalle commedie all’italiana come L’insegnante, fino a quelle cult come Febbre da Cavallo o Johnny Stecchino, la presenza di Corvo dimostra che è il vino principe della quotidianità moderna.

Ma non basta! Corvo, infatti, non si è lasciato scappare ruoli in pellicole più impegnate – come ne Il giorno della civetta, nel film I giudici con Ricky Tognazzi, o in Nuovo cinema Paradiso (Oscar per Giuseppe Tornatore) – che ci offrono vari spaccati antropologici della Sicilia in cui i vini Corvo non potevano certo mancare. E poi ovviamente La grande bellezza di Sorrentino, Oscar 2014 come miglior film straniero.

 

Insomma, quello tra Corvo e il cinema è un amore lungo che evidenzia come questo vino dal 1824 ad oggi sia entrato a far parte del nostro immaginario collettivo.

 

Voglia di sedervi comodi sul divano per vedere un film, vero? Buona visione wine lover!

 

 

Nate nel 1971 le bollicine di Duca Brut sono le prime prodotte in Sicilia con metodo “Charmat” lungo e sono ormai un vero e proprio classico dell’enologia. Oggi, come all’inizio, questo vino mostra la sua anima moderna rinnovandosi nel design ma non nel gusto, che conserva la grande freschezza tanto amata dei Wine Lover in cerca di un brindisi perfetto. Equilibrato e vivace Duca Brut, attraverso il nuovo layout dell’etichetta, esplicita il suo spirito mediterraneo, disimpegnato, ideale per un pubblico giovane che cerca brio sia nel calice che nell’estetica del vino, senza rinunciare alla qualità.

Duca di Salaparuta conferma la sua ispirazione completando la Linea con il nuovo nato Duca Rosé. Da sole uve Frappato queste bollicine rosate, prodotte sempre con metodo “Charmat” lungo, sono perfette da assaporare durante un aperitivo con gli amici o anche a tutto pasto, senza distinzione, grazie ai delicati sentori fruttati che anticipano un palato gradevolmente sapido e persistente. Il design e la personalità fresca e immediata, il moderato grado alcolico e la grande versatilità, rendono le bollicine Duca di Salaparuta ottime per un consumo giovane ma sempre attento alla qualità.

 

DUCA BRUT

Questo Brut unico nasce da uve Grecanico e Chardonnay coltivate a oltre 550 metri sul livello del mare nell’entroterra centro-occidentale, dove gli inverni sono miti e le estati calde ma l’altitudine garantisce buone escursioni termiche. La vendemmia avviene generalmente a fine agosto e viene effettuata nelle prime ore del mattino. Le uve vengono vinificate intere e il mosto fermentato a basse temperature e spumantizzato con il metodo “Charmat” lungo, per almeno sei mesi sui propri lieviti.

 

DUCA ROSÈ

Nato da sole uve Frappato allevate nel cuore della Sicilia, a 200 metri sul livello del mare, in territori dove le estati sono calde e molto ventilate, questo vino fresco e dai profumi delicati viene prodotto con una breve macerazione a freddo delle uve e una successiva pressatura soffice delle stesse, seguite da una decantazione statica a freddo e fermentazione alcolica a temperatura controllata. Il vino ottenuto viene poi elaborato in autoclave con metodo di spumantizzazione “Charmat” lungo e riposa minimo sei mesi sui propri lieviti.