Quando parliamo di vino proviamo a descrivere con le parole ciò che proviamo con i sensi e, badate bene, non con un senso soltanto ma con tanti sensi contemporaneamente: prima di tutto vediamo il vino, apprezzandone i colori e i riflessi, poi lo annusiamo per sentirne gli aromi, infine lo gustiamo e contemporaneamente lo tocchiamo, percependone non solo il sapore, ma anche la morbidezza, la rotondità e altro ancora.

 

Insomma, un vino si vive attivando tutti i sensi e lo si descrive utilizzando un lessico articolato e complesso, in cui le parole si prestano a restituire verbalmente l’esperienza vissuta con i sensi.

 

Se siete affascinati dal vino ma pensate di avere delle lacune nella capacità di descriverlo, continuate a leggere e vi promettiamo che alla prossima cena sarete in grado di esibirvi in una descrizione da perfetti sommelier!

Vi proponiamo alcune tra le espressioni maggiormente utilizzate, spiegandovele in modo semplice e con dei facili esempi. Prendete carta e penna, si comincia.

 

Vino corposo

È una delle espressioni che sentirete dire più spesso e siamo qui per spiegarvi il suo significato.

Si definisce “corposo” un vino che manifesta in bocca una sensazione di pienezza e densità, dalla forte struttura.

Come dicevamo nell’introduzione, un vino non si gusta solo con la bocca ma con tutti i sensi. Ecco, il corpo è ciò che si percepisce per via tattile, perché questa caratteristica non ha a che vedere con il gusto in senso stretto ma con altre caratteristiche, quali la pastosità e la densità del vino, che si percepiscono a livello gengivale e palatale.

 

Un altro segno di corposità viene invece dalla vista e potete individuarlo facendo roteare il bicchiere.

No, roteare il bicchiere non è solo una mossa per darvi un tono, ha invece una precisa funzione tecnica: serve infatti a valutare la consistenza del vino e la sua struttura.

In sintesi, potrete dire che un vino è consistente quando, facendo roteare il bicchiere, si fermerà rapidamente una volta terminata la roteazione e lascerà degli “archetti” di liquido sulle pareti del calice.

Un esempio di vino corposo è il Nero d’Avola, equilibrato, asciutto e persistente, caratteristiche ben rappresentate in Duca Enrico 2013, potente e ben strutturato, con una lunga persistenza nel finale.

Un momento speciale da celebrare è l’occasione migliore per regalare o regalarvi Duca Enrico 2013 e provare cosa significa bere un vino corposo. Degustando Duca Enrico 2013 vi sarà subito chiara la differenza tra un vino corposo e un vino che non lo è, ossia un vino magro.

 

Vino tannico

Sapete cosa sono i “tannini”? Si tratta di sostanze presenti nelle bucce e nei vinaccioli dell’uva, responsabili della sensazione di astringenza di un vino, quella sensazione di “rugosità” che avvertiamo sulla lingua o sul palato quando assaggiamo un cachi acerbo ad esempio.

Nel vino il tannino può manifestarsi in diversi modi, può essere infatti più o meno dolce, aggressivo, setoso, levigato ecc. ciò che conta è che il tannino non prevalga, che sia cioè presente ma non eccessivo.

 

Come riconoscere un vino tannico? È molto semplice: assaggiandolo avrete la sensazione che vi “asciughi” il palato. Sembra una cosa negativa ma non lo è.

Ad esempio, se doveste abbinare un vino a una tagliata di manzo, dovreste considerarne uno in grado di “asciugare” la succulenza della carne, bilanciandola. Dunque in questo caso un vino tannico come il Nerello Mascalese sarebbe la scelta ideale.

Non è un caso che Lavico Etna DOC, Nerello Mascalese coltivato sulla Tenuta Duca di Salaparuta di Vajasindi, sia sempre più scelto nei ristoranti, in abbinamento a piatti di carne e formaggi.

 

Vino morbido

Con la maturazione del vino nelle botti di legno, il carattere aggressivo e astringente dei tannini tende a smussarsi, così il vino acquista un carattere più morbido.

La morbidezza di un vino è una caratteristica che si percepisce attraverso una sensazione vellutata al centro della lingua, sulle pareti interne delle guance e sul palato.

Un perfetto esempio di vino morbido è lo Zibibbo, vino che si contraddistingue per un grado alcolico elevato, il profumo tipico di vino passito, un sapore dolce e un retrogusto aromatico.

È da provare Suolo Zibibbo, un’interpretazione inedita del vitigno, che offre al palato grande intensità e vellutata morbidezza.

Se volete saperne di più sui vini della linea Suolo potete leggere qui.

 

Vino fruttato

Generalmente viene definito fruttato un vino il cui aroma richiama appunto il profumo della frutta ma questa caratteristica dice poco, in effetti, se non si specifica il frutto o la miscela di frutti che il suo aroma ricorda. Gli aromi fruttati più comuni sono l’amarena, l’albicocca, il lampone, il limone, la mela, la banana e la prugna, sta alla sensibilità del degustatore riuscire a individuarli!

Il riconoscimento di un vino fruttato avviene principalmente attraverso l’olfatto e, secondariamente, attraverso il gusto.

 

Per aiutarvi a capire di cosa stiamo parlando Calanìca Rosa è il vino perfetto. Versatene un po’ nel calice e portatelo al naso, provate ora a percepire e individuare gli aromi di agrumi e pesca bianca sprigionati da questo rosato fresco e brioso.

Dopo aver completato l’esercizio da sommelier potrete condividere il resto della bottiglia con i vostri amici per un bellissimo aperitivo in riva al mare!

Scoprite di più sui vini Calanìca qui.

 

Vino ampio

Si dice ampio un vino molto variegato e ricco, che evidenzia profumi complessi e accattivanti.

Se volete cimentarvi nell’individuazione di tutte le fragranze emanate da un vino, vi consigliamo di partire da un vino dall’ampiezza conclamata, come il Sauvignon Blanc.

Questo vitigno, infatti, è caratterizzato da un forte impatto olfattivo e un aroma intenso, influenzato da innumerevoli variabili quali la zona di produzione, il tipo di suolo in cui è coltivato e naturalmente dal clima.

Un esempio eccellente è Suolo Sauvignon Blanc, frutto di un’attenta selezione delle uve in vigna e in cantina, caratterizzato da note varietali che si fondono con quelle floreali tipicamente mediterranee di gelsomino e ginestra bianca, e da sentori di frutta che si armonizzano con quelli speziati.

 

Avete visto quanti profumi potete trovare in un vino ampio? E rimarrete sorpresi di quanto il gusto confermi poi tutti i sentori percepiti al naso!

Vino minerale

A differenza dell’ampiezza, la mineralità di un vino non si percepisce a livello olfattivo ma è una caratteristica che ha a che vedere con la sua sapidità gustativa. In base alla mineralità dunque, un vino può essere più o meno sapido.

Più semplice da comprendere in questo modo, vero?

Esempi perfetti di vini minerali sono i vini dell’Etna, dove la particolare composizione del terroir etneo si è rivelata sorprendentemente sensibile alle caratteristiche del Pinot Nero, grazie al suo suolo poroso e all’elevata complessità compositiva del nuovo ambiente di coltivazione.

Elegante, originale e inaspettato, Nawàri è un vino dalla personalità vulcanica che vi conquisterà.

Se volete saperne di più potete approfondire qui.

 

Allora, vi sentite un po’ più preparati adesso? Coraggio, mettetevi alla prova alla prossima degustazione e vediamo quanti aggettivi riuscite a tirare fuori nella descrizione del vino!

Tutti i vini elencati in questo articolo li trovate su Duca.Store!

Domenica 26 giugno, le Cantine Florio offrono ai visitatori un’esperienza unica, tenendo eccezionalmente aperte le porte per la prima edizione del FLORIO FEST, un appuntamento dedicato alla scoperta del Marsala Florio e delle Cantine, con musica dal vivo, street food e Dj Set. Divertimento e tanti amici per un evento che vi farà vivere tutti i colori dell’ospitalità Made in Sicily!

 

La serata, ambientata all’interno del baglio e tra i viali dei giardini mediterranei delle Cantine, si apre alle 19:30 e andrà avanti fino a mezzanotte tra degustazioni di vini in abbinamento a specialità gastronomiche della tradizione siciliana, proposte dallo Chef Peppe Giuffrè, ed esibizioni musicali che coinvolgeranno gli Ottoni Animati, con le loro melodie capaci di fondere i suoni della tradizionale banda siciliana e i sound moderni, e la Cover Band Oirolf. Dalle 22:30 invece la serata sarà accompagnata dal Dj Set di Ciccio Barbara.

 

Vi aspettiamo!

 

Costo del biglietto d’ingresso: 35 euro ed include N. 5 ticket (N.2 calici di Marsala + N.3 abbinamenti gastronomici). Inoltre, chi lo desiderasse può acquistare ulteriori ticket da 5 euro per un altro calice di vino o un’altra specialità gastronomica.

 

Le prevendite sono disponibili presso I Viaggi dello Stagnone, Via dei Mille, Marsala – info@viaggidellostagnone.it – Tel + 39 0923 956105

Oppure i biglietti si possono acquistare su Tickettando: https://tickettando.organizzatori.18tickets.it/film/20494

 

Cantine Florio
Via Vincenzo Florio, 1
Marsala

La creazione di un vino fortificato tendente all’infinito come un Marsala Florio è il frutto di una combinazione di diversi elementi, tra questi l’Angel’s Share gioca un ruolo fondamentale.

 

Se non ne avete mai sentito parlare, l’Angel’s Share è la quantità di liquido evaporata dalle botti di legno durante l’affinamento del Marsala ed è un indice di valore.

Il motivo per cui questa parte andata agli angeli risulta così importante nella creazione del quadro organolettico dei Marsala Florio lo scopriremo insieme nel corso di questo articolo. Rimanete concentrati, dunque!

 

Le Cantine Florio sono teatro di tante storie d’amore

L’incipit della storia è la sinergia perfetta tra un territorio unico e la vigna.

Ci troviamo tra i vigneti di fronte al mare di Marsala, dove la salsedine lambisce le viti sotto il sole severo di Sicilia, dando il via al percorso organolettico del Grillo. Ma questo è solo l’inizio di un viaggio che giungerà a destinazione-Marsala grazie al tenore zuccherino ottenuto da una vendemmia tardiva e dal lavoro intuitivo dell’enologo in Cantina.

 

Nella creazione del Marsala infatti si applica un’enologia estremamente dinamica, in cui una gestione istintiva delle temperature di fermentazione, sur lie continui e ritmati e oculati spostamenti dei liquidi da una zona all’altra delle Cantine conferiscono ai Marsala, che qui riposano, differenti profili evolutivi e i loro caratteri inconfondibili.

 

Le Cantine Florio custodiscono così storie infinite di viaggi, di scoperte e soprattutto d’amore. E proprio di innamoramento si parla per definire l’incontro tra il vino e l’alcol. Questa unione, che è il primo “atto a dare Marsala”, segna l’inizio di un lungo affinamento all’interno di questa foresta incantata, dove tini, botti e caratelli di pregiato rovere e variabile dimensione si susseguono in un ordine fluido che muta costantemente durante questo periodo, in base alle intuizioni dell’Enologo.

 

Esattamente in questa fase, quella dell’affinamento, subentra l’Angel’s Share, elemento fondamentale che segna il processo di evoluzione di un vino fortificato.

 

L’Angel’s Share quantifica il valore dell’enologia d’ascolto

Contenuto in botti di quercia una parte di Marsala tende a evaporare durante la sua vita.

 

La quota di alcol rilasciata alle architetture scoperte delle Cantine Florio è proprio l’Angel’s Share.

Ciò avviene perché durante l’affinamento il Marsala vive simbioticamente l’ambiente delle Cantine, respirando il clima esterno, cambiando forma fisica, evaporando in funzione della temperatura, dell’umidità e della dimensione del fusto che lo contiene.

 

L’Angel’s Share del Marsala è proporzionale all’aumento della temperatura all’interno delle Cantine e al tempo di permanenza nel legno, mentre è inversamente proporzionale alla grandezza del contenitore. Scegliendo il luogo puntuale e le dimensioni del fusto o dei tini in cui far affinare il Marsala, l’Enologo plasma la materia liquida determinando l’Angel’s Share del vino fortificato, proprio come uno scultore crea la sua opera d’arte.

L’Angel’s Share è pertanto una prova di unicità del processo creativo e profondamente umano del Marsala, incentrato sulla ricerca dell’epifania organolettica per la quale l’Enologo vive ogni giorno le Bottaie seguendo intuizioni necessarie per esplorare nuove composizioni sensoriali durante un lungo percorso scandito dai decenni e dalla distanza dal mare.

 

Le etichette dei nuovi Marsala Florio ne rivelano il processo creativo

Nati in un giardino fatto di volumi di quercia e ricco di sensazioni olfattive derivate proprio dalle quote evaporate dei Marsala in affinamento, i nuovi Marsala Selection nascono da un progetto ben preciso: raccontare già in etichetta, ancor prima che attraverso le sensazioni che evocheranno nel calice, i momenti salienti della creazione di quest’arte liquida e il lungo viaggio compiuto all’interno delle Cantine Florio durante l’affinamento.

 

Se il Marsala è infatti il frutto di un percorso fatto di infinite armonie tra elementi diversi come la pressatura delle uve, la concia, l’incontro d’amore tra il vino e l’alcol, la scelta delle botti e dell’ambiente d’affinamento e gli anni di maturazione, perché non mettere in evidenza i tratti salienti di questa storia?

 

I 10 gioielli delle nuove linee Classic, Premium ed Exclusive, raccontano in etichetta, attraverso una mappa, le rotte che hanno compiuto all’interno delle Cantine Florio e narrano il progetto enologico da cui provengono riportando in modo preciso l’anno di concia e di elevazione in botti, la tipologia del Marsala e, ovviamente, l’Angel’s Share.

 

Siete curiosi di saperne di più? Trovate i nuovi Marsala Florio su Duca.Store, per conoscere l’immenso valore enologico di veri e propri gioielli dell’arte liquida firmata Florio.

Anche quest’anno le Cantine Duca di Salaparuta di Casteldaccia (PA) apriranno le porte a Wine Lover e appassionati enoturisti per Cantine Aperte, l’evento organizzato dal Movimento Turismo del Vino con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’enoturismo in Italia. Domenica 29 maggio vi aspettiamo per raccontarvi i nostri vini e trascorre insieme una giornata dedicata al piacere, alla musica e al gusto!

 

IL PROGRAMMA

Apertura al pubblico delle Cantine e dell’Enoteca dalle ore 11.00 alle ore 19.30

Per tutta la giornata è prevista musica da ascolto.

 

ORARI TOUR GUIDATO DELLE CANTINE

Solo su prenotazione e fino ad esaurimento posti: ore 11.30, 12.30, 13.30, 15.30, 16.30, 17.30, 18.00

 

DUE PACCHETTI DISPONIBILI A SCELTA:

TOUR FOOD&WINE € 30,00* (solo su prenotazione), che include:

Tour guidato in lingua italiana

Wine experience con una selezione dei vini Duca di Salaparuta, presso i banchi di assaggio allestiti in giardino:

  • Duca Nero
  • Sentiero del Vento
  • Passo delle Mule
  • Lavico Etna bianco
  • Lavico Etna rosso

Food experience con 4 diverse specialità siciliane, preparate al momento nelle isole gastronomiche:

  • bancarella del coppo palermitano (frittura di panelle, crocchè, melanzane, fiori di zucca)
  • bancarella della “pasta caciata” delizia di Montalbano
  • bancarella sua eccellenza la grigliata
  • bancarella della pace: il gelato

*Ingresso ridotto per i minori: € 20,00 (solo food)

 

TOUR & WINE € 15,00**che include:

Tour guidato in lingua italiana

Wine experience con una selezione dei vini Duca di Salaparuta, presso i banchi di assaggio allestiti in giardino:

  • Duca Nero
  • Sentiero del Vento
  • Passo delle Mule
  • Lavico Etna bianco
  • Lavico Etna rosso

*Ingresso ridotto per minori: € 5,00 (senza consumazione)

 

Inoltre, straordinaria masterclass sul Nero d’Avola che ha fatto la storia del vino in Sicilia (solo su prenotazione e fino ad esaurimento posti).

 

DUCA ENRICO IN VERTICALE € 50,00 che include:

Tour guidato in lingua italiana

Degustazione tecnica di quattro diverse vendemmie, raccontate dal nostro enologo: 2015, 2013, 2009, 2004

Orari disponibili: ore 12.00\ore 17.00

 

 

I NOSTRI PARTNER:

Centro Carne Francesco Alamia

Bar Tebì – Il dolce etico

 

Per informazioni e prenotazioni:

UFFICIO HOSPITALITY | DUCA DI SALAPARUTA

visitaduca@duca.it

tel. 091945252

 

Domenica 29 maggio 2022 torna Cantine Aperte, l’evento organizzato dal Movimento Turismo del Vino per promuovere la cultura dell’enoturismo in Italia e le Cantine Florio ci saranno! Lambite dal mare e dai venti, le storiche Cantine di Marsala apriranno le porte ad appassionati e non solo per raccontare la loro geografia unica al mondo e l’incredibile storia del Marsala. Scoprite il programma e non mancate!

 

IL PROGRAMMA

Visita guidate ogni mezz’ora dalle ore 11:00 alle ore 18:30. Chiusura evento 19.30.

 

Ore 11.00-12.30 | Visite guidate con degustazione ai banchi d’assaggio Linea Calanìca & Linea Marsala Gourmet con possibilità di abbinamento gastronomico in box gourmet, in collaborazione con Juparanà

 

Ore 12.30 | Visita guidata + Laboratorio Marsala Passato&Futuro: Visita + degustazione della Nuova Linea Marsala Florio Classic + visita dell’enoteca storica

 

Ore 13.30 | Visita guidata + pranzo-degustazione “Franca Florio” in abbinamento a 4 Marsala, in collaborazione con il ristorante “Le Lumie”

 

Ore 15.00-17.00 | Visite guidate con degustazione ai banchi con possibilità di abbinamento gastronomico in box gourmet, in collaborazione con Juparanà

 

Ore 16.00 | Visita guidata + Laboratorio Marsala Passato&Futuro: Visita + degustazione della Nuova Linea Marsala Florio Classic + visita dell’enoteca storica

 

Ore 17.30-18.00-18.30 | Visita guidata + Aperitivo in Terrazza, in collaborazione con “La Marinara”

 

Ore 19.30 Chiusura

 

 

DETTAGLI & COSTI

€ 15,00 per gli adulti (per i minori, ingresso ridotto senza consumazione € 5,00) che include: visita guidata in Cantina + calice di vetro con sacchetta personalizzata + degustazione libera ai banchi per gli adulti.

 

€ 20,00 per gli adulti (per i minori, ridotto € 10,00 per solo cibo) che include: visita guidata in Cantina + calice di vetro con sacchetta personalizzata + degustazione libera ai banchi + box gourmet. Solo su prenotazione e sino ad esaurimento scorte.

 

€ 45,00 per gli adulti (per i minori, ridotto € 25,00 per solo cibo) che include: visita guidata in Cantina + pranzo-degustazione in abbinamento a 4 Marsala e 4 piatti creati ad hoc dallo Chef. Solo su prenotazione.

 

€ 30,00 per gli adulti (per i minori, ingresso ridotto senza consumazione € 5,00) ed include: visita guidata in cantina + calice di vetro con sacchetta personalizzata + aperitivo in Terrazza con 3 abbinamenti gastronomici e 3 calici di vino. Solo su prenotazione.

 

€ 30,00 per gli adulti (minori non ammessi) ed include: visita guidata in cantina + Laboratorio Marsala Passato&Futuro con visita dell’enoteca storica e degustazione nuova Linea Classic (4 marsala riserva, a tiratura limitata). Solo su prenotazione.

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Per informazioni e prenotazioni:

UFFICIO HOSPITALITY | FLORIO
Tel: (+39) 0923 781305/317/306 oppure 0923 781111| 
visitaflorio@duca.it

 

 

 

La primavera esplode con tutti i suoi colori e cresce la voglia di stare all’aria aperta per godere dei profumi e dell’allegria della bella stagione. In più, il tempo è perfetto per organizzare un pic-nic romantico!

Se siete alla ricerca di idee per un pranzo all’aperto in dolce compagnia, siete nel posto giusto.

 

Vi proponiamo 3 ricette fresche, semplicissime da preparare ma di grande gusto, ideali per un pic-nic perfetto su un prato, su una spiaggia o una pausa pranzo al parco.

 

1. Panino con polpo arrosto, stracciatella e pistacchi e Corvo Bianco, per un pic-nic in spiaggia

Uno degli elementi più importanti per un pic-nic di successo è la scelta del cibo. Seduti su una stuoia o su una sediolina, infatti, non sempre potrete mangiare in posizioni comode. È quindi importante che il cibo possa essere consumato in facilità, possibilmente senza posate e con una mano sola.

Un panino, da questo punto di vista, è dunque la soluzione ottimale, perché si può gustare anche freddo ed è facile da maneggiare. Inoltre, può anche diventare una portata gourmet se usate gli ingredienti giusti e lo preparate con classe.

Questo panino con polpo grigliato, stracciatella e pistacchi di Bronte ne è la prova, siamo certi che vi conquisterà!

 

Ingredienti:

2 Rosette

Polpo

Qualche foglia di alloro

Pistacchi di Bronte

Stracciatella pugliese

Foglioline di menta

Olio Extravergine di Oliva

Sale

Pepe

 

Preparazione:

Pulite il polpo e mettete a bollire una pentola d’acqua con qualche foglia di alloro.

Non appena l’acqua bolle, prendete il polpo dalla testa e immergete i tentacoli sollevandoli ripetutamente per circa tre-quattro volte, per farli arricciare. Fatta questa operazione, potete immergere il polpo completamente in acqua e farlo bollire per circa 1 ora. Dopo di che lasciatelo raffreddare nella sua acqua senza scolarlo.

Nel frattempo tritate grossolanamente i pistacchi e tostateli in padella per far sprigionare tutti i loro profumi.

 

Una volta raffreddato il polpo, toglietelo dalla pentola, separate i tentacoli dalla testa. Ungeteli con olio e metteteli a cuocere in una padella ben calda finché non si formerà un’irresistibile crosticina all’esterno, aggiungete qualche fogliolina di menta, infine salate e pepate a piacere.

Ora potete comporre il vostro panino: tagliate le rosette a metà e adagiate un paio di tentacoli piastrati, una cucchiaiata di burrata e una spolverata di granella di pistacchi tostati. Chiudete la rosetta e i vostri panini sono già pronti.

Avete l’acquolina in bocca, vero?

Bene, ora siete seduti con chi amate sulla spiaggia e davanti a voi lo sguardo spazia a perdita d’occhio sul mare al tramonto…

Eppure, il meglio deve ancora arrivare ed è proprio dentro la cesta da pic-nic!

 

Come esaltare il gusto di questa prelibatezza? Un calice di fresco Corvo Bianco è il massimo per rendere questo momento davvero indimenticabile.

Siamo sicuri che troverete il modo di tenerlo al fresco nella vostra borsa termica, ne varrà decisamente la pena per poter offrire alla persona amata un brindisi di carattere e tutta la freschezza di un vino dai profumi autenticamente mediterranei.

 

2. Pasta fredda con yogurt, salmone affumicato, zucchine e Glicine Rosa, per un pic-nic sul prato

Una ricetta ideale da gustare all’ombra di un albero, su un bel prato oppure anche al termine di una rilassante passeggiata tra sentieri di montagna.

 

Ingredienti:

Fusilli

Salmone affumicato

Yogurt bianco

Zucchine genovesi

Scalogno

1 limone

Olio extravergine d’oliva

Sale

Pepe rosa

Aneto

 

Preparazione:

Pulite e tagliate le zucchine a julienne e fate cuocere per una decina di minuti in padella con lo scalogno tritato e un filo d’olio. Aggiungete sale e un pizzico di pepe rosa.

Nel frattempo tagliate il salmone a listarelle e mettetelo in una terrina con lo yogurt, il succo del limone e l’aneto e tenetelo a marinare in frigo per mezz’ora.

Aggiungete poi le zucchine ben sgocciolate e amalgamate il tutto.  A questo punto potete lessare la pasta, che condirete, ben al dente, con la vostra crema di salmone e zucchine.

Semplice da realizzare, vero?

 

Fate raffreddare e mettete la pasta in un contenitore chiuso ermeticamente, ricordandovi di portare con voi delle posate e dei piattini per poterla gustare durante il pic-nic.

Avete portato il vino con voi? Quello perfetto in questo caso è Glicine Rosa, ideale per chi ama gustare un calice nei momenti di relax, da condividere con le persone del cuore. I suoi profumi di agrumi mediterranei e il palato aromatico evocano infatti il sole e le atmosfere spensierate dell’estate siciliana.

 

3. Toast avocado e bresaola con Irmàna Frappato, per una pausa pranzo al parco

Questa ricetta è perfetta per una pausa pranzo fugace al parco più vicino, per ritagliarsi un po’ di tempo insieme alla persona amata anche durante una giornata lavorativa.

Non c’è infatti nulla di più semplice da preparare.

 

Ingredienti:

Pane casereccio in cassetta

Succo di limone

Olio extravergine d’oliva

Sale

Prezzemolo

Cipolla rossa di Tropea

Peperoncino (fresco o in polvere)

Bresaola

Avocado maturo

 

Preparazione:

Pelate l’avocado, tagliatelo a dadini e mettetelo in un mixer. Aggiungete un filo d’olio, abbondante succo di limone, cipolla di Tropea, prezzemolo e peperoncino e mixate tutto fino a ottenere una salsa morbida e vellutata.

Tostate le fette di pane casereccio. Spalmate ora la mousse di avocado sul pane e adagiatevi sopra la bresaola e chiudete a sandwich con un’altra fetta di pane.

Una ricetta rapida quanto saporita! Non resta che darsi appuntamento al parco più vicino per gustarlo insieme!

 

Anche una pausa pranzo veloce può trasformarsi in un momento romantico, soprattutto se, insieme ai vostri toast di avocado e bresaola, vi concedete un calice di Irmàna Frappato con cui brindare.

Lo stress sembra già lontano, accarezzati dal sole di maggio mentre gli alberi rifioriscono e con un calice di vino in mano.

Irmàna Frappato è l’espressione più piena e autentica della Sicilia, manifestazione di una filosofia di rispetto per la Natura e per l’ambiente dedicato da Corvo alla realizzazione di questo vino.

 

Allora, quale delle tre ricette preparerete per prima: il panino con il polpo arrosto e stracciatella, la pasta fredda con salmone, zucchine e yogurt o il toast con avocado e bresaola?

Qualunque sia la vostra scelta in merito a location e cibo, non dimenticate il vino. Ci pensa Corvo, come sempre!

Un territorio formato da lapilli, ceneri e sabbia.

È la terra scura in cui affondano le radici i due vini della nuova linea Lavico Etna DOC: Lavico Etna Rosso e Lavico Etna Bianco, vini intensi nati dall’esigenza di raccontare il Vulcano e che da questo ereditano il loro carattere e la loro forza.

Scopriamo insieme le due grandi novità Duca di Salaparuta, presentate durante il Vinitaly 2022 e ora disponibili su Duca.Store.

 

I vini figli del Vulcano

Terroir e zonazione sono due concetti che ci insegnano quanto la localizzazione geografica di uve e vitigni siano determinanti per la qualità di un vino. Per questo Duca di Salaparuta, che da sempre valorizza le peculiarità territoriali della Sicilia, ha scelto la Tenuta di Vajasindi, alle pendici dell’Etna, nel Comune di Castiglione di Sicilia e Randazzo, per il nuovo progetto Lavico Etna DOC.

Qui, infatti, Duca di Salaparuta ha deciso di sperimentare le difficoltà dell’agricoltura di montagna, privilegiando la salubrità dei terreni con l’obiettivo di ridurre al minimo gli interventi in vigna, secondo una visione di enologia improntata sulla naturalità e sul rispetto della Terra.

 

Posizionata a nord del vulcano, Vajasindi gode di un microclima particolare, umido e con forti escursioni termiche, e di un terreno davvero unico.

La terra si presenta soffice e porosa per la presenza di una grande quantità di scheletro di pomice di piccole dimensioni. La ricchezza minerale di questo suolo, in cui la componente lavica è in costante evoluzione grazie all’attività del Vulcano, insieme ad altri fattori quali l’altitudine, la luminosità e la temperatura elevata mitigata dalle forti escursioni termiche, offrono le condizioni ottimali per l’allevamento di alcuni vitigni.

 

Applicando il principio di zonazione, Duca di Salaparuta ha deciso di sfruttare questo terroir unico nel suo genere per le più audaci sperimentazioni. Una vera sfida enologica è stata infatti quella di produrre in questa Tenuta il Pinot Nero, tradizionalmente coltivato in zone più a nord. Questo vitigno forestiero ha trovato qui, in un terreno apparentemente ostile, nuove espressioni organolettiche beneficiando della mineralità del suolo etneo, esprimendosi in purezza con Nawàri, un Pinot Nero dall’ottima impronta varietale – un vino dalla struttura decisa ma dal tannino garbato che ogni anno acquisisce nuove sfumature – e in una veste inusuale con Duca Nero, il Pinot Nero spumantizzato con metodo charmat che unisce l’eleganza e la freschezza al naso ad un palato in cui spicca una mineralità straordinaria che il vitigno poteva acquisire solo se coltivato in un terreno speciale come questo.

 

Il nuovo progetto Lavico Etna DOC, invece, nasce dal desiderio di dar voce a due vitigni indigeni della zona dell’Etna: Nerello Mascalese e Carricante. Le vigne prescelte per le nuove coltivazioni DOC, a circa 700 metri di altitudine, si trovano in una zona ventilata, con una forte escursione termica. In questa natura apparentemente aspra, i due vitigni autoctoni trovano un ambiente che li nutre generosamente e che offre loro caratteristiche e sfumature organolettiche preziose e intense.

 

Curiosi di saperne di più? Ecco le caratteristiche specifiche di ciascuno di questi due vini così speciali:

 

LAVICO ETNA ROSSO

Autoctono delle pendici dell’Etna, il Nerello Mascalese è uno dei vitigni più antichi di Sicilia. I vini ottenuti dalla vinificazione di questa uva presentano una grande variabilità perché estremamente sensibile, assume infatti caratteristiche diverse a seconda della zona in cui viene allevato. Sui terrazzamenti della Tenuta di Vajasindi, sul versante della valle dell’Alcantara, queste uve a bacca nera danno vita a Lavico Etna Rosso, un vino rosso rubino con lievi riflessi granata dalla struttura elegante, fresca e delicatamente sapida.

Questo rosso etneo, che in parte affina in barrique di rovere francese per dodici mesi, rappresenta la sintesi perfetta e raffinata tra il carattere deciso del vitigno e la forza selvaggia del Vulcano, per un assaggio intrigante e complesso. Anticipato da profumi di piccoli frutti rossi, uniti a sensazioni balsamiche e minerali, con sfumature di vaniglia e spezie, nel bicchiere Lavico Etna Rosso conquista per il suo tannino maturo di grande equilibrio.

 

Ideale per accompagnare piatti saporiti a base di carni rosse, è perfetto anche per i formaggi stagionati e, servito fresco, si abbina anche a piatti di mare strutturati. Provatelo con il pesce alla griglia per una nuova esaltante esperienza di gusto!

 

LAVICO ETNA BIANCO

Più briosa è invece la storia del Vulcano che ci racconta Lavico Etna Bianco, attraverso profumi intensi di pesca e frutta esotica, accesi da sensazioni iodate, a tratti speziate.

 

Il Carricante, il vitigno a bacca bianca indigeno della zona etnea, dà origine a grandi vini bianchi d’inaspettata longevità e freschezza. E sono proprio queste le caratteristiche principali di Lavico Etna Bianco, dalla grande mineralità e dalla struttura tipica di un vino che affonda le proprie radici in un terreno vulcanico.

Lavico Etna Bianco dà voce all’Etna con vitalità, intensità e persistenza gustativa, in un bicchiere sapido ma al contempo fresco ed equilibrato. Ideale per accompagnare piatti di pesce, è il vino perfetto per una cena da ricordare a base di spaghetti alle vongole e bottarga. Avete già voglia di provarlo, vero?

 

Per tutti i wine lover che cercano sempre nuove storie da ascoltare Duca di Salaparuta ha pensato ai vini della Linea Lavico Etna DOC, perfetti per giungere a nuove e sorprendenti letture di uno dei più straordinari territori di Sicilia.

Trovate Lavico Etna Rosso e Lavico Etna Bianco su Duca.Store.

Con l’arrivo della bella stagione cresce la voglia di fare un barbecue in compagnia!

Organizzarne uno di successo richiede poche ma fondamentali regole, meglio evitare ogni forma di improvvisazione.

Ecco le 4 regole essenziali che dovete seguire se volete un barbecue davvero indimenticabile:

 

1. Organizzazione e gioco d’anticipo

Il nemico giurato della buona riuscita di un barbecue è senza dubbio la fretta. Scriveva Luis Sepúlveda: «Io difendo il ritmo umano: il tempo preciso, né più né meno, che serve per fare le cose per bene».

Prendiamo in prestito il suo elogio della lentezza perché, come molte altre cose, il barbecue richiede tempo e dedizione. Oltre ai tempi tecnici di accensione e gestione del fuoco, che vanno rispettati con impegno e pazienza, ci sono anche elementi altrettanto importanti che richiedono tempi dilatati e lenti, prima tra tutte la marinatura.

La marinatura è molto più di un modo per insaporire il cibo, essa crea infatti una vera e propria barriera protettiva sulla carne, mantenendola succosa anche quando la piastra raggiunge altissime temperature, evitando che si disidrati durante la cottura. La marinatura permette anche di abbattere gran parte degli effetti dannosi del fumo, risultando un grande alleato per un consumo sicuro di maiale, pesce, pollo e carni rosse.

Ma qual è il segreto di una buona marinatura? Abbiamo già detto quanto è importante dedicarle il tempo necessario ma è anche importante che sia rispettato un equilibrio tra gli elementi che la compongono, tre in particolare: elementi acidi, ad esempio il limone, oli e aromi come spezie ed erbe. Gli acidi hanno la funzione di scomporre le proteine presenti negli alimenti, rendendoli più teneri e sensibili all’influenza di altri sapori, gli oli impediscono alla carne di seccarsi, trattenendo il sapore naturale dei cibi, gli aromi infine insaporiscono. L’equilibrio tra i tre elementi è fondamentale per ottenere cibi succulenti e saporiti al punto giusto.

Prendetevi dunque il tempo per miscelare gli elementi che preferite nella vostra marinatura e per lasciare macerare gli ingredienti a dovere. E, a proposito di tempo e di buona organizzazione, assicuratevi anche di avere tutti gli utensili utili a portata di mano, per gestire tutto l’occorrente e soprattutto evitare di maneggiare materiale ustionante a mani nude. La sicurezza, prima di tutto!

2. Non solo carne, anche altri ingredienti danno il massimo sulla griglia: la verdura e perfino la frutta!

Chi ha detto che non si possa fare un buon barbecue senza carne? Vegetariani e vegani fatevi avanti, a questo barbecue c’è posto anche per voi! Tra le verdure che danno il meglio sul barbecue sicuramente ritroviamo melanzane, zucchine e patate da cuocere a fette, per ottenere le tipiche grill marks.

Lo spessore delle verdure in questo caso è molto importante: le fette non devono essere troppo sottili né troppo spesse, per evitare che si brucino eccessivamente o che rimangano crude all’interno. Per lo spessore ideale considerate circa 1/2 centimetro.

Immancabili della tradizione siciliana, sono i carciofi alla brace, gustosissimi conditi con olio, aglio e prezzemolo, ma non perdete l’occasione di provare anche la cipolla di Giarratana, particolarmente adatta alla cottura sul grill grazie alla sua forma schiacciata e alle sue dimensioni, nonché alla sua grande dolcezza.

E se vi proponessimo un menu barbecue a base di frutta? Basterà pulirla e comporre degli spiedini con pezzi della vostra frutta preferita (ananas, fragole, mele, pere ecc.), fare macerare per qualche ora nel maraschino e nello zucchero di canna e grigliarla a fuoco vivace sul grill.

Sembra buono, vero?

3. Darsi la carica con la musica giusta

Nessuno può essere King o Queen del barbecue senza darsi un po’ di ritmo! Quando avete appena acceso la brace, ci vuole una canzone che possa scaldare allo stesso modo anche l’atmosfera, che ne dite di Brown Eyed Girl di Van Morrison?

Una leggera euforia comincia a vibrare e le bottiglie si aprono. Un calice di fresco Glicine Bianco è perfetto per il momento dell’aperitivo, in attesa che la griglia sia ben calda. E non si può non pensare a quanto questa giornata sia piacevole: Lovely Day di Bill Wethers è il pezzo giusto per celebrarla.

E quando la griglia è ormai a temperatura e nell’aria comincia già a diffondersi l’irresistibile profumo del cibo in cottura, cresce l’attesa di poterlo finalmente gustare. Cantare è il modo più divertente di aspettare e a un classico come Stand by Me di Otis Redding nessuno potrà resistere.

Dunque, allacciatevi il grembiule e alzate il volume, questi pezzi vi daranno la carica giusta per salire sull’Olimpo delle divinità del grill!

E voi avete una playlist preferita per i vostri barbecue? Fateci sapere nei commenti al post Facebook quali canzoni secondo voi sono irrinunciabili per un barbecue all’aria aperta.

4. Il vino, mai senza!

Avete fatto una grigliata degna di questo nome, rispettando i tempi della marinatura, ottenendo carne succosa, verdure croccanti e sorprendendo i vostri amici con degli inediti spiedini di frutta grigliata. Ora è finalmente il momento di slacciare il grembiule e godersi, ben caldo, il risultato della vostra fatica. Ma fate attenzione che non manchi mai il vino, perché, da che mondo è mondo, perfino la festa più strabiliante diventa un flop se non c’è un buon vino. Corvo è la scelta migliore per scampagnate e barbecue in compagnia, perché in grado di accompagnare la quotidianità, i momenti di relax e di divertimento con personalità e piacevolezza.

C’è un motivo se il Corvo è presente sulle tavole degli Italiani dal 1824, infatti c’è un vino Corvo perfetto per ogni occasione e per ogni menu.

Qualche suggerimento?

Se avete scelto un menu a base di carne rossa, ad esempio con salsicce, costolette e bistecche si consiglia un vino rosso corposo, come Irmàna Nero d’Avola, vino strutturato ideale per contrastare le carni più grasse e saporite ma anche Corvo Rosso, vino estremamente versatile, con cui potete accompagnare hamburger e carne grigliata di ogni tipo, nonché formaggi a media stagionatura, come il caciocavallo, da piastrare per ottenere il massimo della goduria.

Se invece preferite un menu di pesce allora non c’è niente di meglio di un vino bianco fresco e profumato come Corvo Bianco. Per pesci particolarmente gustosi e grassi, come il salmone alla griglia, potete invece optare per un vino rosato che sappia esaltare il sapore intenso e smorzare la grassezza, ad esempio Glicine Rosa.

Per i menu di verdure grigliate, la scelta migliore è invece Irmàna Frappato, particolarmente indicato per piatti saporiti e che regalerà al vostro palato grande morbidezza e persistenza aromatica.

Questo vino, inoltre, come gli altri vini della linea Irmàna, è prodotto da uve raccolte a mano e secondo una filosofia di rispetto per l’ambiente, grazie a una produzione pienamente sostenibile. Una scelta di valore per chi ama la Natura, oltre che di buon gusto!

 

Allora, siete pronti per il vostro barbecue?

Scegliete il vostro menu, seguite queste poche e semplici regole e… Buon Divertimento!

 

 

Le Cantine Florio di Marsala (TP) presentano il nuovo programma delle degustazioni, valido 1° aprile al 31 ottobre 2022. Gli enoturisti in cerca di fascino e cultura potranno scegliere anche in estate tra diverse tipologie di Tour all’interno delle storiche Cantine Florio, alla scoperta di un mondo unico ed inimitabile. Consulta i Tour disponibili e prenota quello che preferisci direttamente sul sito.

 

MARSALA WINE EXPERIENCES

 

  • TOUR MARSALA GOURMET

Visita guidata delle Cantine + la degustazione di 3 Marsala con piccoli abbinamenti gastronomici. Durata: 1 ora e 15 minuti. € 20,00 adulto – € 5,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

 

  • SICILY COLLECTION

Visita guidata delle Cantine + degustazione di 2 marsala Riserva ed 1 zibibbo con 3 abbinamenti gastronomici tipici. Durata: 1 ora e 15 minuti. € 30,00 adulto – € 5,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

 

  • FLORIO CLASSIC

Visita guidata delle Cantine + degustazione seduta di 4 nuovi marsala Florio con abbinamento gastronomico. Durata: 1 ora e 30 minuti. € 40,00 – € 10,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

 

 

LE FOOD EXPERIENCES

 

  • FOOD&WINE

Visita guidata delle Cantine + degustazione seduta di 2 vini Duca di Salaparuta e 2 Marsala Florio con abbinamento gastronomico rinforzato. Durata: circa 2 ore. € 35,00 adulto – € 10,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

 

  • PRANZO-DEGUSTAZIONE “DONNA FRANCA”

Menù-degustazione servito, 4 portate in abbinamento a 4 Marsala. Ospiti seduti al tavolo. Durata: 2,5 ore. € 60,00 adulto – € 25,00 minori (dai 6 ai 17 anni)

Minimo 20 partecipanti

 

  • A CENA DAI FLORIO

Menù 4 portate servite al tavolo (antipasto, primo, secondo, frutta e dessert), 4 vini in abbinamento. Durata: 3,5 ore. € 100,00 adulto – € 50,00 minori (dai 6 ai 12 anni)

Minimo 30 partecipanti

 

POTETE PRENOTARE LE DIVERSE ESPERIENZE E VERIFICARE DISPONIBILITÀ

DI GIORNI ED ORARI CLICCANDO QUI:

BIT.LY/VISITECANTINE_FLORIO

 


Per informazioni :
UFFICIO HOSPITALITY | FLORIO
Tel: (+39) 0923 781305/317/306 oppure 0923 781111| 
visitaflorio@duca.it

 

 

 

 

 

Le Cantine Duca di Salaparuta & Corvo di Casteldaccia (PA) presentano il nuovo programma delle degustazioni, valido dal aprile al 31 ottobre 2022. Per chi desidera scoprire la bellezza della Sicilia attraverso la sua storia, i suoi vitigni, i profumi e sapori dei vini che la raccontano con sensazioni e suggestioni le Cantine di Casteldaccia sono una tappa da non mancare! Scoprite tutti i Tour e prenotate quello che preferite direttamente sul nostro sito.

 

I TOUR

 

  • TOUR STANDARD

Visita guidata delle Cantine + degustazione di 3 vini Corvo, Duca e Florio accompagnati da piccoli abbinamenti gastronomici. Durata: 1 ora e 30 minuti.

Costo a persona: € 20,00 (minori dai 6 ai 17 anni: a partire da € 5,00)

 

  • I VIGNETI DI SICILIA – Dedicato ai VITIGNI AUTOCTONI

Visita guidata delle Cantine + degustazione di 4 vini da vitigni autoctoni Corvo e Duca di Salaparuta, accompagnati da piccoli abbinamenti gastronomici. Durata: 1 ora e 30 minuti.

Costo a persona € 25,00 (minori dai 6 ai 17 anni: a partire da € 5,00)

 

  • LE TENUTE

Visita guidata delle Cantine + degustazione di 4 vini delle Tenute Duca di Salaparuta, accompagnati da piccoli abbinamenti gastronomici. Durata: 1 ora e 30 minuti. Durata: 1 ora e 30 minuti.

Costo a persona: € 30,00 (minori dai 6 ai 17 anni: a partire da € 5,00).

 

  • LE ECCELLENZE DEL DUCA

Visita guidata delle Cantine + degustazione di 4 vini top di gamma Duca di Salaparuta: Bianca di Valguarnera, Nawàri, Duca Enrico e Ala, accompagnati da piccoli abbinamenti gastronomici. Durata: 1 ora e 30 minuti. Durata: 1 ora e 30 minuti.

Costo a persona: € 35,00 (minori dai 6 ai 17 anni: a partire da € 5,00).

 

  • DUCA ENRICO: LA VERTICALE

Visita guidata delle cantine + degustazione verticale di 3 vendemmie del vino icona che ha fatto la storia del Nero d’Avola. Durata: 1 ora e 30 minuti.

Costo a persona: € 50.00 (Minimo 4 partecipanti).

 

È possibile, inoltre, organizzare tour ed eventi privati.

 

Per informazioni:
UFFICIO HOSPITALITY | DUCA
Tel: (+39) 091 945 252 oppure 091 945 201| 
visitaduca@duca.it

 

 

 

 

 

Dal 10 al 13 Aprile torna a Verona la più grande manifestazione del vino italiano: VINITALY 2022. Noi ci saremo con tante novità Duca di Salaparuta, Corvo e Florio. Vi aspettiamo!

 

 

L’acino di Grillo raccolto in vigna è solo il primo passo del lungo viaggio del Marsala Florio, iniziato con la vendemmia e giunto nel calice dopo un lento peregrinare tra le onde del tempo e dello spazio.

Un viaggio scandito dai decenni e dalla presenza del mare, che segna le sue rotte tra il lavoro paziente di ascolto dell’uomo e la voglia di esplorare inedite composizioni sensoriali.

 

I riferimenti all’immaginario del viaggio e dell’esplorazione non sono casuali, quando si parla di Marsala. Il suo è infatti un percorso dinamico, frutto di infinite combinazioni tra elementi diversi: la pressatura delle uve, la concia, l’incontro d’amore tra il vino e l’alcol – non a caso detto innamoramento, la scelta delle botti. Le armonie che questo insieme di fattori possono generare sono così numerose che parlare di Marsala al singolare risulta riduttivo, più corretto sarebbe parlare invece di Marsala al plurale.

 

E il viaggio dei Marsala è molto più di una metafora, si celebra attraverso i continui spostamenti delle botti e dei tini all’interno delle Cantine Florio, in un ininterrotto approssimarsi e allontanarsi dal mare, quasi come se il Marsala stesso fosse un’onda marina, che lambisce e travolge.

E voi siete pronti a scoprire una nuova idea di Marsala?

 

Le Cantine Florio in questi giorni hanno presentato Marsala Selection, dieci etichette speciali che coprono altrettante espressioni del Marsala e che percorrono le coordinate spazio-temporali in un modo nuovo.

Partendo dalla base, possiamo esplorare le tre nuove linee di Marsala Florio dalle referenze introduttive, prodotte in un numero più ampio di bottiglie, fino ai pezzi da collezione, in edizione ultra limitata.

Ma possiamo scoprire i nuovi Marsala Florio anche muovendoci nel tempo e nello spazio: dal presente al passato sulla linea del tempo, dal Marsala Superiore del 2017 fino al raro Marsala Superiore Riserva Dolce del 1994, e infine da vicino a lontano, percorrendo cioè la distanza che le botti hanno avuto, nel corso della storia, con il mare.

Scopriamo questi dieci gioielli enologici, che vi faranno conoscere il Marsala come non avete mai fatto prima.

 

LINEA CLASSIC

Quattro etichette straordinarie di Marsala Vergine, Secco, Semisecco e Dolce ottenuti da uve Grillo con annate che spaziano dal 2017 al 2008.

Il loro viaggio nella foresta dei legni delle Cantine Florio è raffigurato anche sulla loro elegante etichetta, dove potete tracciare le rotte percorse tra le sale Ingham, Florio, Garibaldi e Donna Franca.

 

Marsala Vergine Riserva – VR0308

Annata 2008, questo Marsala Vergine Riserva affina 13 anni in piccoli tini di rovere nella Cantina Garibaldi, situata a 108 metri di distanza dal mare, in un ambiente carico di umidità salmastra che regala al palato sensazioni di persistente sapidità e croccantezza. Fresco e vibrante, dona al naso profumi mediterranei con note di ginestra e gelsomino.

 

Marsala Superiore Secco – SS1516

Figlio di una visione nomade di affinamento, questo Marsala Superiore Secco racconta quattro anni di pellegrinaggio nelle navate del Baglio, in tini e fusti di diversa dimensione, che dipingono un Marsala ambrato, netto e definito al palato, in cui domina la crosta di pane, con profumi eleganti e leggeri di miele di acacia e vaniglia.

 

Marsala Superiore Riserva Semisecco – SR2715

Un lento movimento d’affinamento culla per sei anni questo elegante Marsala Superiore Riserva Semisecco dalle barriques al fusto di rovere 4SBG nella Cantina Garibaldi. All’olfatto bacche di vaniglia e cuoio, mentre il palato si accende di dolce ricchezza naturale.

 

Marsala Superiore Dolce – SD1217

Equilibrato e piacevole, la sintesi enologica di un viaggio tra legni di rovere dalle molteplici forme e dimensioni nella grandezza delle Cantine Florio, il Marsala Superiore Dolce offre i suoi caldi profumi di dattero e mele ad un palato d’uva matura.

 

LINEA PREMIUM

Due etichette imperdibili, frutto di un’enologia estrema, di ascolto, d’intimità profonda con le Cantine che creano la vera arte liquida del Marsala.

 

Marsala Superiore Semisecco Riserva SR0207

Il fusto 9SAG diventa testimone di una singolarità enologica, creata a 120 metri dal mare, in uno spazio temporale di elevazione lungo quattordici anni.

Marsala Superiore Semisecco Riserva regala al palato un tannino asciutto, lungo e persistente, accompagnato da una equilibrata dolcezza e un profumo di note speziate e crema pasticcera.

 

Marsala Vergine Riserva VR1003

Una chiara visione enologica dello spazio delle Cantine guida il movimento in fusti di diversa forma e dimensione, un viaggio lungo 18 anni che regala al palato un lungo tannino e al naso sentori di arachidi e cereali. Marsala Vergine Riserva racchiude nel calice nu momento della nostra storia e lo proietta verso l’infinito.

 

LINEA EXCLUSIVE

Siamo all’apice della piramide dove troviamo quattro preziosi Marsala a tiratura limitata, presto disponibili su Duca.Store

 

Marsala Superiore Riserva Semisecco – SR0301

Vent’anni di affinamento rendono questo Marsala Superiore Riserva Semisecco un piacere da condividere. Il tannino asciutto e persistente, i sapori di liquirizia, torrone e cacao amaro, si accompagnano a profumi di frutta sotto spirito e castagna, a testimoniare un’evoluzione evidente e complessa, figlia di una lunga vita in legni di rovere.

 

Marsala Superiore Riserva Secco – SS0900

Colore ambra, profumi di genziana e rabarbaro, gusto vibrante e piacevolezza amara, sono queste le eredità del lungo viaggio ventennale all’interno delle Cantine di questo Marsala Superiore Riserva Secco.

Figlio dell’arte antica dell’ascolto, ha respirato, nelle quattro navate del Baglio, legni e dimensioni differenti proiettato verso il futuro.

 

Marsala Vergine Riserva – VR1898

Solo 900 bottiglie per questa raffinata creazione liquida, che racconta del dolce navigare nelle Cantine Florio in balia del tempo.

Un profilo organolettico pronunciato e verticale dà a questo Marsala Vergine Riserva note evolutive di mentolo, di tea nero, di liquirizia, mentre al palato offre miele di castagno, radice e straordinaria persistenza.

 

Marsala Superiore Riserva Dolce – SD0294

Caratelli di pregiato rovere da 300 litri, posizionati a 194 metri da mare nella Cantina Garibaldi, raccontano di una visione enologica chiamata SD0294. Una produzione limitata di dolcezza, caratterizzata da una grande spinta acida al palato per questo Marsala Superiore Riserva Dolce e resa unica dai suggestivi profumi di liquirizia ed erbe officinali.

 

Pronti per lasciarvi travolgere da una nuova idea di Marsala?

Le linee Classic e Premium sono già disponibili IN ANTEPRIMA su Duca.Store e presto arriverà anche la linea Exclusive, continuate a seguirci iscrivendovi alla nostra Newsletter.

Il mondo del vino è ricco di storie interessanti e quella del Marsala ne è un esempio straordinario.

Per quanto, infatti, il Marsala sia oggi bandiera della tradizione enologica siciliana, la sua storia è legata a doppio filo con quella della Gran Bretagna. Continuate a leggere per scoprire il perché!

 

Marsala, un siciliano che parla inglese

Intorno all’origine del Marsala ruotano le leggende più variopinte, che affondano le radici per lo più nella tradizione orale. Gli archivi Florio restituiscono invece informazioni storiche più attendibili, anche se frammentate a causa dei danni subiti durante la Seconda guerra mondiale.

 

Sappiamo per certo che l’origine di tutto si colloca sulle coste marsalesi, luogo da sempre vocato all’accoglienza di mercanti e avventurieri provenienti dagli angoli più remoti del mondo.

Qui i Fenici posero le basi della viticultura in Sicilia già in tempi antichi, e sempre qui nel 1773 giunse il mercante inglese John Woodhouse, l’uomo del destino per il Marsala.

 

Woodhouse approdò nel porto di Marsala e provò nelle taverne del porto un vino locale invecchiato in botti di rovere, che i siciliani destinavano alle occasioni speciali.

Ovviamente se ne innamorò all’istante. Ne rimase talmente colpito che pensò di importarne alcune botti in Inghilterra, aggiungendo però una buona dose di acquavite per non far deperire il vino durante la traversata.

Se questa “aggiunta” avesse l’unico scopo di mantenere la conservazione del vino o se, come suggerito dalla tesi dello storico Rosario Lentini, questa fosse dovuta a una precisa volontà di «conciare» i vini siciliani in modo che potessero essere più graditi ai loro destinatari, non lo sappiamo per certo.

In ogni caso lo scrupolo con cui ci vengono riportate le quantità e le dosi di alcool nelle fonti a nostra disposizione, fa supporre che il Marsala non fu il frutto di un caso fortuito, ma il risultato di una formula vincente.

Woodhouse acquistò 60 botti da 412 litri di vino siciliano, il cui arrivo in Inghilterra fu accolto con favore sorprendente, ma il successo più clamoroso arriverà qualche anno più tardi.

Un contratto conservato tuttora nelle Cantine Florio, datato 19 marzo 1800, testimonia che l’ammiraglio Horatio Nelson, eroe della marina britannica, ordinò 500 pipe (botti da 400 litri) di Marsala, scegliendolo per la sua flotta: Così buono che è degno della mensa di qualsiasi gentiluomo, e sarà vera manna per i nostri marinai, scriverà l’ammiraglio Nelson al suo comandante.

 

Lo scenario sin qui tracciato ci mostra molto chiaramente le origini inglesi del Marsala, figlio di un’intuizione imprenditoriale straniera cui la vocazione viticola della Sicilia ha dato linfa per la produzione di un prodotto speciale, grazie alla qualità dei suoi vitigni, alla potenza del suo sole e ai profumi del suo mare.

L’obiettivo di Woodhouse era quello di ottenere un vino liquoroso simile al Porto o al Madeira, molto apprezzati dai suoi conterranei, tanto da chiamare la nuova creazione con il nome di «vino ad uso Madeira» o «Sicily Madeira» ma non fu l’unico a cogliere le potenzialità commerciali del Marsala, la cui fama portò presto sull’Isola altri inglesi decisi non solo a produrlo, ma anche a perfezionarne la produzione, come Benjamin Ingham e i Whitaker.

 

Che gli inglesi avessero capito l’importanza di sviluppare il commercio del Marsala a partire dal miglioramento del contesto produttivo, lo si deduce da un dato significativo: nel cimitero che i Woodhouse fecero edificare all’interno del baglio, la prima croce è titolata a John Christian, che di professione faceva il bottaio. Si tratta di una sincera testimonianza della volontà degli inglesi di impostare una produzione di alto livello anche mediante la scelta di professionisti deputati a migliorare tutti gli aspetti tecnologici, enologici e logistici della produzione del Marsala.

Si racconta anche che John Woodhouse Junior girasse per le campagne del trapanese in sella a un asino alla ricerca dei migliori vini locali, dispensando consigli enologici. Il fatto è ai limiti della leggenda, più documentato è invece l’operato di Benjamin Ingham che, dal 1830 in avanti, si preoccupò di fornire precise indicazioni ai suoi conferitori per migliorare la qualità dei loro mosti – linee guida inglobate nel 1837 in una circolare dal titolo “Brevi istruzioni per la vendemmia all’oggetto di migliorare la qualità dei vini” – ancora ignaro delle potenzialità imprenditoriali di un italiano, Vincenzo Florio, che di lì a poco avrebbe cambiato per sempre le sorti del Marsala.

 

Il cambio di rotta del Marsala con Vincenzo Florio

Arrivato anche lui per mare da Bagnara Calabra, Vincenzo Florio acquistò un terreno in un tratto di spiaggia situato fra i bagli di Ingham e di Woodhouse, e lì costruì le Cantine Florio, un vero opificio contemporaneo fornito già delle migliori attrezzature dell’epoca, dove i Florio produrranno nel tempo un Marsala di qualità.

 

Con la fondazione delle Cantine nel 1833, iniziò una nuova epoca per la città di Marsala, destinata a diventare in poco tempo uno dei centri più ricchi e moderni della Sicilia. Vincenzo Florio non sembrava intimorito dalla concorrenza inglese, anzi si riteneva avvantaggiato dai mezzi di cui disponeva.

Grazie alla flotta di navi mercantili posseduta dalla famiglia Florio e agli ingenti capitali accumulati con il commercio di spezie, le tonnare e l’industria di zolfo, il Marsala dei Florio iniziò a intaccare il monopolio inglese, invadendo i mercati europei e americani ma soprattutto cambiando rotta per conquistare il mercato italiano, una piazza completamente ignorata dai britannici, diventando ben presto l’abbinamento da dessert più in voga tra le famiglie borghesi.

Se volete sapere quali Marsala Florio si sposano perfettamente ai dolci più diffusi della tradizione europea vi consigliamo di leggere questo articolo: Come abbinare il vino a 5 dolci cult della storia della pasticceria.

 

Fu negli anni ’50 dell’Ottocento che il Marsala italiano sbaragliò definitivamente la concorrenza inglese, grazie soprattutto all’estro di questa famiglia di imprenditori la cui storia copre più di un secolo di successi, non solo commerciali.

Protagonisti indiscussi della Belle Époque siciliana, i Florio si legano infatti al culto del bello, ai ricevimenti, alle corse automobilistiche con la Targa Florio, alle dimore Liberty, al fascino di Donna Franca Florio, la Regina di Palermo, che ha ravvivato la vita culturale della città rendendola un punto di riferimento internazionale delle élite europee.

 

Quella dei Florio è una storia familiare e imprenditoriale di modernità e innovazione, che ha cambiato per sempre il volto economico e culturale dell’Isola.

Le Cantine di Marsala ne sono una vivida espressione e, ancora oggi, ne portano avanti lo spirito avanguardistico, riversandolo in un’enologia innovativa, moderna e sempre proiettata al futuro.

 

Se siete curiosi e volete concedervi un momento indimenticabile con questi gioielli siciliani dalle origini british, trovate tutti i Marsala Florio su Duca.Store.

Carnevale è la festa più divertente dell’anno, in cui lasciarsi andare a un pizzico di follia e perdonarsi qualche peccato di gola in più, magari in buona compagnia.

Qualche suggerimento?

Le chiacchiere: regine della tradizione carnevalesca italiana, sono d’obbligo, ma oggi ve le proponiamo in una versione insolita… Prepariamo insieme le chiacchiere salate! Realizzarle è molto semplice e l’abbinamento con gli eleganti Marsala Florio vi regalerà un’esperienza gourmet davvero straordinaria.

 

Come realizzare le chiacchiere salate (ricetta base)

Ingredienti:

  • 200 gr di farina 00
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 cucchiaino di sale
  • Olio di semi di arachidi q. b.
  • 30 ml di vino bianco secco
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 uovo
  • Pepe nero q. b.

 

Preparazione:

Mescolate in una ciotola la farina con il pepe. Aggiungete l’uovo, l’olio evo e il vino bianco, infine il sale e il bicarbonato. Impastate insieme gli ingredienti e compattate un panetto, lasciate poi a riposare per 30 minuti. Con il mattarello o con la macchina per la pasta fresca stendete l’impasto, dandogli lo spessore che preferite, e tagliate poi a listarelle con una rondella dentellata.

Ricordate: per un risultato più compatto con poche bolle, l’impasto dovrà essere più spesso; per un risultato più croccante e friabile, invece, dovrà essere più sottile.

Scaldate adeguatamente l’olio di semi in padella e friggete le chiacchiere, immergendole poco per volta, girandole di tanto in tanto per ottenere una doratura uniforme su entrambi i lati. Una volta fritte, rimuovete l’olio in eccesso delle chiacchiere, facendole riposare su della carta assorbente.

 

La base del vostro aperitivo è pronta, rimane solo da condirla nei modi più appetitosi. Ve ne consigliamo tre, a voi la scelta!

 

 1. Chiacchiere salate con crema di gorgonzola e pere, in abbinamento a Donna Franca

Ingredienti:

  • 2 pere decane
  • 240 gr di gorgonzola DOP tagliato a pezzetti
  • 80 ml panna fresca

 

Preparazione:

Lavate le pere, asciugatele e affettatele con una mandolina. Disponete le fettine su una teglia rivestita con carta forno e infornate a 170°C per circa 10-15 minuti. Adagiate le pere su una base asciutta e tenetele da parte.

In una casseruola mettete la panna fresca a freddo e cuocete a fuoco basso aggiungendo gradualmente i pezzetti di gorgonzola. Mescolate con la frusta e la crema sarà morbida e uniforme in pochi minuti.

Versate con una sac a poche la crema di gorgonzola sulle vostre chiacchiere salate e guarnite con le listarelle di pere croccanti. Abbiate cura della presentazione: un piatto gourmet deve stuzzicare prima di tutto gli occhi!

 

Per questo gustoso aperitivo di Carnevale vi consigliamo un abbinamento elegante e poco scontato: Donna Franca, raffinatissimo Marsala Superiore Riserva che affina in botti di rovere per oltre 15 anni. Il suo gusto avvolgente e morbido inonda il palato di sensazioni di spezie e frutta candita. Quale festa migliore per i sensi?

 

2. Chiacchiere salate con salmone affumicato, robiola e avocado, in abbinamento a Targa

Ingredienti:

  • 1 Avocado
  • 200 gr di robiola
  • 250 gr di salmone
  • 1 limone (scorza e succo)
  • Sale q. b.
  • Pepe rosa a grani grossi q. b.

 

Preparazione:

Tagliate l’avocado e listarelle sottili e insaporite con il succo di limone e un pizzico di sale.

Iniziate a comporre le vostre chiacchiere spalmandole con uno strato di robiola, aggiungete poi una fetta di salmone e infine l’avocado. Una spolverata di scorza di limone grattugiata e qualche grano di pepe rosa daranno al vostro aperitivo ancora più profumo e freschezza.

 

Quale abbinamento proporre per queste chiacchiere salate? La scelta migliore è decisamente Targa: sette anni di affinamento in botti di rovere di Slavonia per ottenere un Marsala eccezionale, perfetto con le materie prime più inaspettate. Un’esperienza di gusto senza precedenti, con Targa la vera festa sarà quella del vostro palato!

 

3. Chiacchiere salate ripiene di Tuma, con acciughe e pomodoro confit, in abbinamento a Terre Arse

Ingredienti:

  • 250 gr di pomodorini confit
  • 200 gr di Tuma
  • Timo
  • Origano
  • Sale
  • Zucchero
  • 80 gr di filetti di acciughe
  • Olio q. b.

 

Preparazione:

Per realizzare questa ricetta, occorre preparare i pomodorini confit con largo anticipo: foderate una teglia con della carta da forno e adagiatevi i pomodorini tagliati a metà, con la parte tagliata rivolta verso l’alto. Condite i pomodorini con sale e zucchero e aromatizzateli con timo e origano, infornateli poi a 80° per circa 3 ore.

Nel frattempo preparate le chiacchiere, seguendo la ricetta base riportata all’inizio di questo post. Per le chiacchiere ripiene, ricavate dall’impasto delle strisce più larghe, in modo da poterne usare una come base, su cui aggiungere il 2/3 cubetti di Tuma, e un altro come copertura. Sigillate bene i bordi e friggete.

Ultimata la cottura, adagiate sulle vostre chiacchiere delle acciughe e qualche pomodoro confit.

 

L’assaggio diventerà ancora più inebriante con Terre Arse, uno dei più marsala più eclettici perfetto per gli abbinamenti più complessi. Asciutto e armonico, riverbera un fondo di vaniglia e radice di liquirizia nel calice. Di grande finezza, vi conquisterà per sempre.

Per un’esperienza food creativa e inusuale degna del più estroso Carnevale, Terre Arse è una garanzia!

 

Quale variante di chiacchiere salate proverete per il vostro aperitivo di Carnevale?

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