Pubblicato il 11/06/2016
Autentici esperti e aspiranti wine lovers spesso si interrogano sull’annata del vino prima di scegliere una bottiglia piuttosto che un’altra. Questo elemento, in effetti, fornisce un’indicazione importantissima sulla qualità del vino che ci apprestiamo a degustare.
A incidere sull’annata di un vino sono le condizioni climatiche del periodo preso in esame, non prevedibile ma sempre diverso di anno in anno. In particolare, è l’alternanza di sole e pioggia ad essere cruciale per l’equilibrio stesso delle piante. Infatti, l’avvicendamento tra caldo di giorno e fresco di sera è quanto si possa auspicare dal momento che soprattutto durante la notte le piante respirano prendendo ossigeno e liberando l’anidride carbonica. Se il caldo si accentua nella fase notturna, la pianta respira con maggiore velocità raggiungendo la maturità troppo velocemente a scapito di profumi, aromi e zuccheri prodotti. Di contro, la siccità può influenzare lo sviluppo del grappolo, mentre piogge eccessive possono frenarne la maturazione e facilitare l’insorgenza di malattie che danneggiano gli acini.
Quando questo complesso incrocio di circostanze climatiche è particolarmente positivo si hanno le grandi annate e i vini possono essere più adatti all’invecchiamento. Dunque, invecchiato è meglio? In realtà, dipende dal gusto: i vini giovani sono più fruttati e vivaci, quelli invecchiati sono più morbidi e intensi nonché impegnativi da gustare. Di certo è interessante conoscere l’andamento climatico dell’annata per scegliere cosa bere, soprattutto se cerchiamo un vino importante e per un’occasione speciale.
Volete conoscere altre interessanti curiosità sul mondo del vino? Le trovate nella nostra Wine Room.