Se pensate che il tappo di una bottiglia sia solo un dettaglio, preparatevi a cambiare idea: il tappo dice molto sulla storia, sulla qualità e perfino sui valori che un vino intende esprimere.
Ad esempio, la scelta del tappo si lega ad un tema di sostenibilità ambientale, un argomento di interesse globale che inevitabilmente finisce per avere un impatto decisivo anche sull’economia.
Vediamo quindi quali sono le principali tipologie di tappo in uso nel mondo e i loro principali pro e contro.
Il Tappo di sughero
È il tipo di tappo più diffuso e anche il più antico, se pensate che tracce del suo utilizzo risalgono già ai Romani e ai Greci… e per ottime ragioni! Il sughero è innanzitutto una risorsa rinnovabile: è infatti ricavato da alberi sempreverdi, la maggior parte dei quali crescono in zone protette in Portogallo e in Spagna e la cui corteccia si rigenera consentendo una raccolta di sughero una volta ogni dieci anni. Questo rende il tappo di sughero la scelta migliore per le aziende più attente alla tematica ambientale, ma non solo: la sua struttura elastica e porosa consente di sigillare perfettamente il vino nella bottiglia ma rende nello stesso tempo possibile il passaggio di minuscole quantità di aria che trasformano l’aroma e il sapore nel tempo.
Il tappo di sughero in mono-pezzo è solitamente usato per sigillare i vini più pregiati. Duca di Salaparuta, ad esempio, lo ha scelto per un vino d’eccellenza come Duca Enrico ma non vi rinuncia neanche per vini di uso più quotidiano, come Corvo Rosso.
Il sughero è però anche un materiale fragile e, se non mantenuto correttamente, con il passare degli anni tende a sgretolarsi. Un consiglio per evitare di trovare spiacevoli briciole di sughero nel vino è di fare in modo che il tappo sia sempre umido, tenendo le bottiglie in posizione orizzontale. Se cercate qualche consiglio in più potete leggere questo articolo su come conservare i vini nel modo corretto e creare la vostra cantina perfetta!
Tappi colmatati, agglomerati e multi-pezzo
Sono in sughero anche i tappi colmatati, agglomerati e multi-pezzo ma questi sono realizzati con parti di sughero differenti composte insieme e combinate con polvere di sughero fine e/o colla.
I tappi agglomerati sono solitamente scelti per vini giovani da consumare entro i 6 mesi dall’imbottigliamento, in quanto tendono a sgretolarsi più velocemente, i Multi-pezzo, composti da due o più pezzi di sughero incollati insieme, sono invece usati soprattutto per chiudere bottiglie di champagne.
Tappi a vite in alluminio
La diffusione dei Tappi a vite in alluminio si deve principalmente all’Australia, dove furono introdotti per la prima volta nel 1964 dalla Cantina Yalumba per contrastare il rischio di contaminazione da tricloroanisolo, diffuso soprattutto tra i tappi di sughero. Questo particolare tappo, in effetti, azzera ogni possibilità di contaminazione da TCA (tricloroanisolo) e dunque lo spiacevole “gusto di tappo”. Molti però gli riconoscono anche un primato meno onorevole, ossia quello di un impatto negativo sull’ambiente.
Va detto che il tappo d’alluminio è in sé potenzialmente riciclabile, se si rimuove il suo rivestimento in plastica, ma pare che questa abitudine non sia molto comune e che questi tappi finiscano prevalentemente nella spazzatura così come sono!
Per fortuna l’innovazione va spesso di pari passo con la sensibilizzazione al tema ambientale, ed ecco quindi che l’australiana Amcor ha recentemente lanciato una gamma di tappi in alluminio privi di rivestimento in plastica.
Ciò dovrebbe incentivarne il riciclo, abbattendo notevolmente l’impatto ambientale e i rischi per la salute connessi alla combustione del materiale plastico che avvolge il tappo.
Tappi sintetici
Prodotti con materiali plastici o vegetali, questi tappi “imitano” la caratteristica porosità del sughero naturale ma, non essendo composti da legno, hanno una longevità di gran lunga maggiore dei cugini in sughero.
Sostenibilità, longevità, resistenza, sono solo alcune delle caratteristiche da considerare quando si parla di tappi, ma che dire del fattore estetico? Anche quello ha il suo peso!
Dalla Repubblica Ceca, per esempio, arrivano elegantissimi tappi di vetro, una soluzione glamour, ma anche molto costosa! Il tappo Zork STL è arrivato dall’Australia anche in Europa per la facilità con cui si stappa e si richiude grazie a un’innovativa apertura a strappo, mentre dal Portogallo prende piede una tendenza che farà storcere il naso ai più tradizionalisti: il tappo a corona per chiudere bottiglie di champagne.
Ma come, lo champagne con il tappo a corona? Ecco, avete storto il naso anche voi!
Un’ulteriore prova del fatto che del tappo non ci interessa soltanto l’aspetto meramente funzionale, ma molto anche del messaggio che comunica e dell’immagine che veicola.
E voi conoscete altre tendenze in arrivo relative ai tappi? Fateci sapere cosa ne pensate scrivendoci su Facebook e Instagram!