Pubblicato il 08/01/2016
“C’è più filosofia in una bottiglia di vino che in tutti i libri” diceva Louis Pasteur, e come dargli torto? Una bottiglia non è solo un mero contenitore e ad ognuna di esse può corrispondere un vino specifico!
A dare inizio alla conservazione del vino in bottiglia furono i francesi che, nel XVIII secolo, produssero le prime bottiglie in vetro soffiato. Ad oggi esistono numerose tipologie di bottiglie che si differenziano per forma, colore e dimensione.
A livello commerciale la bottiglia di vino più utilizzata è la “Bordolese” e il formato medio delle bottiglie ha una capacità di sette decimi (0,750 L). Ma esistono anche bottiglie di capacità superiore, dalla più conosciuta “Magnum” (un litro e mezzo), fino ad arrivare ai 30 L di capienza del formato “Melchizédec”.
Il colore delle bottiglie varia, invece, dal verde scuro al marrone e la sua scelta è tutt’altro che casuale: il vetro della bottiglia, infatti, serve a proteggere dalla luce il vino contenuto al suo interno, facendo quindi da filtro per evitare l’attivazione di trasformazioni chimiche – come ad esempio il processo di ossidazione – che potrebbero mutare il vino alterandone colore e gusto.
Vediamo allora quali sono le principali bottiglie utilizzate e le loro caratteristiche:
– Bordolese. Ha origine nella zona di Bordeaux in Francia, dove veniva utilizzata principalmente per i vini rossi da invecchiamento. Oggi è la bottiglia di vetro più usata nella sua versione verde scuro per i vini rossi e con vetro verde chiaro o trasparente per i vini bianchi.
– Alsaziana. Originaria della regione francese dell’Alsazia, è la bottiglia più utilizzata per la conservazione dei vini bianchi ed è caratterizzata da una forma allungata e affusolata. Nella sua versione più slanciata è chiamata “Renana” in quanto originaria dall’area vinicola del Reno, in Germania.
– Marsalese. Come il nome stesso suggerisce, questa bottiglia viene utilizzata per la conservazione del marsala o, in generale dei vini liquorosi. Originaria del territorio siciliano, è in genere prodotta con vetro scuro. La sua caratteristica forma la contraddistingue dalle altre bottiglie grazie al collo più largo nella parte centrale e alla spalla molto marcata.
– Borgognotta. Anch’essa ha origini francesi e presenta una forma simile alla Bordolese, ma con spalla e fianchi che partono più in basso. È in genere utilizzata per vini rossi provenienti dall’area vinicola della Borgogna, anche se in passato veniva utilizzata ugualmente per i vini bianchi.
– Champagnotta. Tipicamente utilizzata per l’imbottigliamento di spumanti e champagne, è di solito prodotta con vetro spesso e base larga per contenere (e sostenere) la pressione prodotta delle bollicine. Anche la champagnotta è di origine francese e, nella sua versione “Cuvée”, presenta una base ancora più larga e il collo molto lungo.
– Porto. Originaria del Portogallo, questa bottiglia bassa e leggermente tozza è principalmente utilizzata per l’imbottigliamento di vini liquorosi, come ad esempio il Porto. Viene in genere prodotta con vetri scuri, verdi o marroni, e presenta un fondo poco concavo.
Queste sono solo alcune delle bottiglie da vino più utilizzate! Esistono tante altre sorprendenti curiosità che (forse) non conoscevate, se volete scoprirle cliccate qui.