Pubblicato il 15/07/2022
Chiunque abbia visitato Favignana non può fare a meno di innamorarsene.
Tra i paesaggi mozzafiato, la natura incontaminata e il mare limpidissimo di quest’isola meravigliosa sembra che il tempo si sia fermato, cristallizzando una bellezza semplice e unica.
In molti conoscono i panorami da cartolina di Favignana ma sapete che la sua storia è strettamente legata a quella dei Florio?
La famiglia più influente della sua epoca, infatti, ha notevolmente contribuito allo sviluppo artistico ed economico di Favignana, trasformandola in un vero e proprio laboratorio di innovazione e punto di riferimento per tecniche industriali di avanguardia.
Allora, curiosi di seguire le tracce dei Florio a Favignana?
Un po’ di storia, per cominciare
Le imprese dei Florio a Favignana iniziano nel 1841, quando Vincenzo Florio, all’epoca già affermato imprenditore industriale, assume la gestione delle tonnare di Formica e di Favignana, fiutando una grande opportunità di affare nel mercato del tonno.
Il contributo di Vincenzo Florio nella pesca del tonno è notevole: uomo pratico e di grande ingegno, inventa infatti un nuovo sistema per pescare i pesci, il montaleva, intuisce nuovi usi del tonno e introduce con successo l’utilizzo dell’olio per la sua conservazione.
Al termine del contratto di locazione delle tonnare i Florio si allontanano dall’Isola per un periodo, ma le loro strade sono destinate ben presto a incrociarsi ancora con la storia di Favignana: nel 1874 il figlio di Vincenzo Florio, Ignazio, acquista le isole Egadi, le tonnare e i mari circostanti, dando inizio a un fiorente commercio di tonno che risolleverà le sorti dell’Isola e la trasformerà in uno dei più importanti siti industriali dell’800 siciliano.
Non solo l’industria, ma anche la cultura e la vita sociale sembrano giovare della presenza dei Florio a Favignana: grazie all’intraprendente moglie di Ignazio, Donna Franca, l’isola diventa un vero e proprio salotto mondano, meta di illustri personaggi che, giunti a Favignana ospiti della famiglia, rimangono incantati dalla bellezza dell’Isola.
Bene, addentriamoci ora tra i vicoli e le calette dell’isola, seguendo le impronte dei Florio!
Il Borgo di Favignana oggi come allora
Una volta sbarcati a Favignana, vi basteranno pochi passi a piedi per imbattervi nella prima traccia visibile dei Florio. Si tratta di un vero e proprio omaggio a Ignazio Florio, cui gli isolani hanno dedicato una statua situata in Piazza Europa.
Non è che il primo dei tanti segni dell’importanza della famiglia per l’Isola, concedetevi da qui una passeggiata sul lungomare e tra le vie adiacenti al vecchio porto: vi sembrerà di essere tornati indietro nel tempo, in un assolato giorno di fine Ottocento!
Palazzo Florio: il liberty a Favignana
Sarà una delle prime cose che vedrete sbarcando sull’Isola: il Palazzo Florio ha uno charme sfacciato che si richiama alle atmosfere di fine Ottocento e ricorda molto il Villino Florio di Palermo. Realizzato in stile neogotico nella struttura esterna e in stile liberty negli arredi interni, il Palazzo Florio fu fatto costruire da Ignazio Florio e progettato dall’architetto e ingegnere palermitano Giuseppe Damiani Almeyda, per diventare la residenza della famiglia durante il periodo della mattanza. Negli anni della Bella Époque, il Palazzo diventò crocevia delle teste coronate di mezza Europa, ospitate dalla coppia più glamour del momento, quella di Donna Franca e Ignazio Florio jr.
Il Palazzo Florio oggi è proprietà del Comune, sede permanente di un’esposizione pittorica e della Biblioteca comunale. La sua visita guidata offre spunti interessanti in merito alla storia dell’edificio e alla vita economica e culturale di tutto l’arcipelago, una tappa fondamentale per addentrarsi nella storia dei Florio e dell’Isola. La visita di questo gioiello di architettura durante la vostra permanenza vi incanterà!
La Tonnara, il luogo simbolo dei Florio
Per un viaggio nella storia di Favignana non potete perdervi una visita alla tonnara Florio. Ufficialmente denominata Ex Stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica, comprende gli spazi delle tonnare con annesso stabilimento per la conservazione del pescato. Con i suoi 32 mila metri quadri è una delle più grandi tonnare del Mediterraneo.
Il primo nucleo dello stabile nacque grazie al genovese Giulio Drago che prese in affitto la tonnara di Favignana nel 1859, ma la grandiosa costruzione oggi visibile prese vita dall’iniziativa di Ignazio Florio, che incaricò ancora Almeyda, nel 1878, della sua ristrutturazione. Almeyda ne fece un gioiello di archeologia industriale, un complesso di pavimenti in tufo, maestosi archi e soffitti altissimi, che ricordano le grandi cattedrali.
Si tratta in effetti di un luogo sacro, per certi versi. Non è solo il posto che custodisce le attrezzature e le barche della mattanza, non è solo la rappresentazione di una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviera del tonno, ma è soprattutto il simbolo della storia della famiglia Florio e del suo intrecciarsi con la vita degli isolani, che nell’attività delle tonnare trovarono riscatto sociale dalla povertà.
Tra i luoghi da visitare a Favignana non perdetevi allora il Museo Archeologico qui ubicato, che accoglie reperti trovati nelle isole Egadi, e gli antichi locali di produzione e conservazione del tonno, come la suggestiva “stanza dell’olio”, dove ancor oggi sembra risuonare il mormorio delle operaie attorno ai grandi tavoli di pietra, occupate a inscatolare i tonni.
Un giro in barca dove i Florio amavano arrivare in yacht
Si racconta che Donna Franca e Ignazio Florio amassero molto concedersi delle lunghe escursioni in mare a bordo del lussuoso yacht Aegusa, e immergersi in rilassanti nuotate nelle preziose calette che costeggiano l’isola.
E allora eccoci alla tappa più spensierata del viaggio: non perdete l’occasione di imbarcarvi e visitare Favignana dalla prospettiva del mare.
Favignana infatti offre innumerevoli angoli di paradiso, alcuni dei quali piuttosto difficili da raggiungere via terra e dunque perfetti da visitare in barca: Cala Rossa, Cala Azzurra e la Cala del Bue Marino sono le tre più importanti da visitare.
Cala Rossa è tra le spiagge più belle al mondo. Si trova all’estremità nord-orientale dell’isola ed è una caletta incastonata all’interno di spettacolari scogliere di tufo, dove l’acqua luminosa e cristallina è di un’accecante bellezza, impossibile da dimenticare.
Un autentico paradiso per gli amanti del mare è anche Cala azzurra, lungo la costa sud-orientale, dove l’acqua del mare si tinge di mille sfumature di blu dall’aspetto decisamente esotico. Un vero e proprio capolavoro della natura!
E poi c’è la Cala del Bue Marino, che potrete raggiungere sul lato orientale ed è il luogo perfetto per gli amanti dei tuffi. Si compone di ripide scogliere di tufo, all’interno delle quali si sviluppano alcune grotte scavate dall’uomo. Un gioiello tutto da scoprire!
Aegusa e l’isola a forma di farfalla
Abbiamo accennato prima al nome dello yacht di Ignazio e Donna Franca Florio: Aegusa.
Il nome dell’imbarcazione era un vero e proprio omaggio a Favignana: Aegusa è infatti l’antico nome fenicio dell’isola, ma non solo. Questo nome che arriva da lontano e porta in sé una storia preziosa, è anche il nome scelto da Vincenzo Florio per uno dei suoi tesori enologici più riusciti. Ci riferiamo al Marsala Semisecco che Vincenzo amava offrire ai suoi ospiti e che ribattezzò proprio con il nome di Aegusa, un omaggio che le Cantine Florio hanno voluto dedicare all’isola così amata dalla famiglia.
Degustare un calice di Aegusa davanti al tramonto di Favignana sarà un’emozione unica, che riporterete per sempre con voi, al ritorno dal vostro viaggio.
Siete pronti per salpare alla volta delle Egadi? Favignana vi aspetta, con tutta la sua struggente e irresistibile bellezza!