Pubblicato il 27/11/2017
Anche la vendemmia 2017, come quella 2016, è stata caratterizzata da un clima particolarmente arido in Sicilia. Oltre a mancare le precipitazioni di fine inverno e primaverili, infatti, l’andamento climatico estivo ha acuito i fenomeni di aridità dei terreni e delle vigne. Nelle Tenute Duca di Salaparuta abbiamo però gestito questa situazione, grazie a sistemi di irrigazione capillari e soprattutto grazie ad un’attenta scelta dei territori. Le Tenute Duca di Salaparuta godono infatti di altitudini favorevoli, buona ventilazione e lontananza dalla costa, che hanno consentito di limitare in maniera consistente le sopra citate problematiche. In particolare, i vitigni come lo Chardonnay e il Pinot Grigio hanno mostrato segni di sofferenza mentre i vitigni autoctoni come il Grillo, lo Zibibbo, il Nero d’Avola e l’Insolia sono risultati di buona qualità, perché per natura più adatti al clima caldo e asciutto dell’Isola. In ogni caso, terminata la vinificazione e la lavorazione dei vini, è risultata di buona qualità, questo grazie soprattutto all’attento lavoro e alle scelte fatte negli ultimi anni.
Quella 2017 è stata una vendemmia intensa e breve, con una resa in campagna che spesso si è tradotta in medie inferiori al 30% e che anche in cantina è stata accompagnata da minori rese produttive. Questo ha creato non poche difficoltà ai contadini e ha determinato un incremento nel prezzo di alcune tipologie di uve. A causa delle condizioni climatiche, la vendemmia ha subito un anticipo che ha interessato tutti i vitigni e che, in alcuni casi, è arrivato anche a 10 giorni rispetto la media e a 20 giorni rispetto l’annata 2016. La raccolta delle uve è iniziata nei primissimi giorni di Agosto con lo Chardonnay, per proseguire già a metà agosto con le uve autoctone Grillo e Insolia, arrivando alla terza settimana di Settembre con il completamento della raccolta del Nero d’Avola. Rientra invece nella normalità di raccolta la vendemmia del Nerello Mascalese dell’Etna, nella Tenuta di Vajasindi, dove l’attesa, pur con condizioni meteo sfavorevoli come pioggia e temperature minori, ha permesso comunque la raccolta di uve molto equilibrate nei bilanci di acidità, che hanno contraddistinto tutte le uve della vendemmia 2017. Dopo i primi assaggi effettuati in cantina possiamo affermare che i vini della vendemmia 2017 sono caratterizzati da corredi olfattivi complessi, buone potenzialità palatali, forse una minore finezza sensoriale ed eleganza palatale per i vini bianchi, ma complessivamente un buon equilibrio sensoriale per vini come Colomba Platino, Kados e Passo delle Mule. Molto interessante l’annata del Pinot Nero e del Nerello Mascalese della Tenuta di Vajasindi, con Sciaranèra, Nawàri e Làvico. Circa 75.000 quintali di uva in totale vinificati nel sito produttivo di Aspra, con un quantitativo ridotto a causa della bassa resa delle uve in campagna.